venerdi sera gruppo di ricerca medianica e spiritismo

Quelli che sono morti non se ne sono mai andati sono nell’ombra che si rischiara e nell’ombra che si ispessisce I morti non sono sotto la terra sono nell’albero che stormisce, sono nel bosco che geme, sono nella dimora, sono nella folla Ascolta più spesso la voce del fuoco, odi la voce dell’acqua ascolta nel vento del cespuglio i singhiozzi è il soffio degli antenati I morti non sono sotto la terra, sono nel seno della donna. sono nel bimbo che vagisce sono nel fuoco che si spegne

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15 febbraio 2012

ventisettegennaio 2012

L' abbiamo chiamato luogo magico il nostro corpo comune, quello spazio dove poter cedere, quello spazio dove poter portare coloro che amiamo, coloro ai quali siamo legati da vincoli così preziosi, con i quali possiamo vivere e condividere senza bisogno di avere la loro presenza fisica, senza bisogno di utilizzare i nostri sensi. Luogo magico nel quale sperimentare e prendere coscienza, è da sempre il luogo e lo spazio dove poter cercare e trovare, dove cogliere intuizione, dove cogliere riconoscimento, dove sperimentare l'essere unico, il corpo comune.
In ognuno di voi esiste già la consapevolezza di poter uscire da quella che è la dimensione fisica e mentale, lo sperimentate naturalmente attraverso il sonno e il sogno. Diviene più difficile, più arduo creare desti, consapevoli, presenti, quelle condizioni che il sogno garantisce, quella libertà quasi sempre vera, libertà dalle influenze, dai condizionamenti, dai pesi.
Io non posso che essere in quella dimensione, il mio incontro con voi non può che essere in quello spazio comune, magico.
Namastè ...saluto il Divino che è in te; è una grande affermazione, è una grande professione di fede
se l'affermazione è vera, è riconosciuta, se appartiene a colui che la proclama e perché ciò avvenga deve innanzitutto riconoscere il Divino in sé stesso e proprio per questa consapevolezza avere la certezza di salutare la dimensione divina nell'altro e non l'auspicio, il desiderio.
La mia voce,il mio essere con voi, travalica i limiti e le condizioni che sono il sogno...vi siete mai domandati perché, com'è possibile che io possa in qualche modo valicare quelli che sono i limiti della condizione umana e che possa parlare, mondo da quelli che sono gli strumenti dell'uomo?
La mia voce in fondo non è altro che la materializzazione del vostro desiderio, della vostra speranza, del vostro auspicio.
Ma io voglio nascere! Io voglio essere da voi riconosciuto quale uomo e superare questo limite è arduo impegno. Le due componenti fisiche che connotano l'uomo sono proprio quegli strumenti che permettono a lui di godere il creato, di oggettizzarlo, di renderlo dono, offerta. Quale grazia e piacere per l'essere incarnato!
L'incapacità di controllo, l'impotenza dell'uomo, dell'individuo di fronte al sogno è indicatore del limite della dimensione umana. Anche la mente che mai cessa di elaborare e di testimoniare presenza affermando controllo e capacità di potenza sulla vita dell'uomo, deve anch'essa cedere di fronte al bisogno dell'uomo di sognare.
Se l'uomo non spalancasse quelle finestre attraverso le quali cogliere visione della dimensione onirica, cesserebbe di vivere. Anche la mente, strumento così capace e potente, non minata dalla malattia o dalla difficoltà, deve arrendersi all'impossibilità di controllare tutto e ogni attimo.
Attraverso la percezione del sogno dovreste comprendere quale grande limite è imposto, avere consapevolezza di ciò crea la strada, il dubbio, la domanda...e la risposta è scontata: l'affermazione di una presenza che non può essere regolata né guidata attraverso gli strumenti che l'uomo riconosce quali propria condizione del suo vivere.
Il dubbio, la rabbia e infine la paura di non essere in grado di controllare e di decidere per sé. Accettare questo limite in fondo è la prova più grande ma - come già vi dissi – non cercate modi, non cercate dedali o labirinti attraverso i quali giocare...la mente è consapevole il cedere controllo e attraverso una libera scelta che si lascia spazio ed azione a quella dimensione che non riconosciamo quale nostra, a quella dimensione sulla quale non abbiamo controllo, quella dimensione che a volte ci guida e si pone due passi avanti a quello che è il nostro essere qui.
Per me è tutto chiaro, è riconosciuto, ma la mia difficoltà è riconoscere il vostro sentire.

Abbiamo cercato tanti modi, abbiamo definito magia ciò che deve avvenire in questo cerchio; proviamoci ancora, cerchiamo lo stagno, è il nostro essere qui che ne crea i contorni, le dimensioni......