venerdi sera gruppo di ricerca medianica e spiritismo

Quelli che sono morti non se ne sono mai andati sono nell’ombra che si rischiara e nell’ombra che si ispessisce I morti non sono sotto la terra sono nell’albero che stormisce, sono nel bosco che geme, sono nella dimora, sono nella folla Ascolta più spesso la voce del fuoco, odi la voce dell’acqua ascolta nel vento del cespuglio i singhiozzi è il soffio degli antenati I morti non sono sotto la terra, sono nel seno della donna. sono nel bimbo che vagisce sono nel fuoco che si spegne

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26 ottobre 2011

ventunottobre 2011

L'essenza, la verità dell'Essere Unico, supera le singole individualità. Non può essere che così, è così. Ma allora perché io insisto a chiedervi di utilizzare quella che è la vostra individualità, la vostra verità legata all'essenza dell'essere individuo?
Non sarebbe più facile scavalcare l'intoppo della difficoltà dello strumento fisico, dello strumento mentale, attraverso forme delle quali abbiamo già parlato, che possono essere la meditazione oppure lo stordimento o la pazzia?
Io insisto sulla qualità e sulla verità della vostra individualità, dell'essere uomo, dell'essere individuo, dell'essere un nome, un colore, un suono, perché solamente di questo voi abbisognate ora e qui. Tante volte abbiamo parlato del superamento cosciente dell'individualità e insisto con il termine “cosciente”, non può essere un superamento incosciente che annulli, scavalcandola e negandola, quella che è l'individualità dell'uomo, dell'essere fisico e mentale dell'uomo, dell'uomo che cammina e che pensa.
Ripeto, non è una contraddizione la mia, e solamente sull'esortarvi in questa strada è il mio desiderio; io porto solamente testimonianza di qualcosa che non appartiene a questa dimensione, qualcosa che voi ancora non potete caricare con grande consapevolezza in voi...è chiaro che sia così, è chiaro che è così.
Ancora alla costruzione dell'Arazzo voi lavorate, ancora nella ricerca meticolosa e paziente del vostro particolare, della vostra tonalità, del vostro suono...ancora per potervi riconoscere in esso, ancora per avere la certezza di essere proprio quel preciso particolare differente da qualsiasi altro. È solamente dopo aver affermato l'identità di quel tassello che voi potrete renderlo disponibile alla composizione di quell'Arazzo che dà il senso, la verità dell'essenza dell'Essere Unico, ma solamente attraverso questo modo voi potrete esserne veramente facenti parte. L'Arazzo non rispecchia la tonalità del vostro essere parte, l'Arazzo non rispecchia il suono che voi avete riconosciuto...è solamente in questo momento di comprensione profonda che sarà possibile per voi esprimere coscientemente volontà di cessione di individualità.
In tanti modi forse ve l'ho già ripetuto: solamente quando qualcosa vi appartiene potete offrirla, cederla alla visione che avete compiuto.
Io semplice testimonianza, io ingombrante presenza a volte, di ciò che voi non siete, di ciò che voi non potete ancora essere perché non ne avete gli attributi...e lo sforzo non è quello di cercare di avere gli attributi per ciò che io sono ma lo sforzo deve essere per affermare ciò che voi siete.
Gridare quella che è la vostra verità crea timore perché ancora si ha ed avete il bisogno di riscontrare eco che affermi ciò che voi siete, ma l'eco non potrà riportare ciò che voi siete se l'eco sarà l'altra parte, le altre innumerevoli parti di quell'Arazzo che è l'Essere Unico.
Preoccupatevi se tornerà la vostra voce, provate gioia se torneranno altre voci, se torneranno dissonanze, se torneranno suoni che non comprendete. Ciò che io sono – ho detto – è testimonianza di ciò che voi non siete, ma la mia presenza ha anche un altro senso, un'altra verità.
Venerdì scorso vi dissi che io già attorno a voi mi trovo, e non per forza solamente con una veste che voi non siete in grado di vedere o di toccare; io sono il diverso che attorno a voi si trova, io sono quell'alieno che riconoscete nel suono incomprensibile che l'eco riporta al vostro grido.
Il mio essere testimonianza per voi ha anche la funzione di distorcere quell'eco che voi attendete, quando timorosi lanciate il grido lontano, là dove non avete certezza, là dove ancora il dubbio assale, là dove ancora il buio ne vela le presenze.
Il mio essere accanto a voi, il mio essere fratello, non vuole rafforzare, non vuole intensificare il grido che voi lanciate.
Ciò che porta la verità dell'Essere Unico fin dall'inizio, fin da chi prima di me a voi si accostò, fu affermare che solamente attraverso il superamento cosciente dell'individualità si possa giungere all'essenza e alla verità dell'Essere Unico.

Dovrete prima accettare l'Arazzo, gli innumerevoli colori che lo compongono e per far ciò non dovete per forza sciogliere, diluire quello che è il vostro colore in funzione dell'essere simili agli altri, in funzione di ottenere un'eco gradevole...corroborante.
Affermate con forza la vostra individuale verità...continui salda e precisa la ricerca del vostro essere individuo, del vostro essere vero, del vostro essere indiscutibilmente libero.......................................

Io già attorno a voi mi trovo.
Ancora lo affermo e ancora continuerò ad affermarlo.....ancora e ancora............................................