venerdi sera gruppo di ricerca medianica e spiritismo

Quelli che sono morti non se ne sono mai andati sono nell’ombra che si rischiara e nell’ombra che si ispessisce I morti non sono sotto la terra sono nell’albero che stormisce, sono nel bosco che geme, sono nella dimora, sono nella folla Ascolta più spesso la voce del fuoco, odi la voce dell’acqua ascolta nel vento del cespuglio i singhiozzi è il soffio degli antenati I morti non sono sotto la terra, sono nel seno della donna. sono nel bimbo che vagisce sono nel fuoco che si spegne

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29 agosto 2011

ventiseiagosto 11

Mi piace stare ad assistere al vostro dire, al vostro discutere, al vostro porvi a condivisione con gli altri. Mi piace perché mi dà qualche cosa, mi dà qualche cosa perché su alcune cose mi trovo d'accordo, su altre no e non è che non sono d'accordo perché non condivida ma perché non posseggo, perché non ho misura di quello che voi portate qui al confronto; mi sento monco in questo senso, in deficit.
È diversa, è stato detto tante volte, quella che è la mia condizione e quella che è la vostra, è diverso il mio modo di vedere da quello che è il vostro, è diverso il bagaglio che voi possedete e che io ancora non ho. La visione più libera che io posseggo e che voi non avete riguarda quella che è la struttura, l'Architettura – sì, uso anche questo termine anche se a voi non piace – pertanto avere visione sgombra, vedere quello che è l'ordine naturale delle cose, mi dà una possibilità diversa dalla vostra. Il vostro sforzo è quello di coniugare ciò che voi siete a ciò che è. La mia difficoltà è vedere ciò che è e non comprendere ciò che voi siete. Ma sento la qualità di questo vostro essere, sento la bellezza e sento quanto ha da dare questo vostro essere.
Molte volte vi ho detto che è solo attraverso il ciclo dell'incarnazione che si ottiene quell'energia che garantisce la stabilità dell'Essere Unico. Potrei cercare di essere più preciso, potrei dire che questo vostro vivere, questo vostro bisogno di affermare libera scelta e possibilità di libero arbitrio crea un'energia, una forza che potrei anche chiamare amore; so che è un termine trito, abusato, vestito di mille significati, però questa ricerca che l'uomo fa di trovare quella che è la sua reale essenza, è produzione di energia che possiamo chiamare amore, è il bisogno di trovare nell'altro ciò che si è, è il bisogno di comunione, di eucaristia.
È questa energia che crea stabilità immutabile della creazione prima, dell'Architettura poi e dell'Essere Unico alla fine. La mia visione sgombra mi permette di vedere l'architettura di questo divenire, mi permette di vedere quei fili stabili, veri, che intessono quello che abbiamo anche chiamato Arazzo, quei fili che lo mantengono stabile, solido, concreto, i mille colori che voi date appartengono alla vostra dimensione, a quello che è il bagaglio che avete iniziato ad accumulare dopo quella che fu la vostra nascita.
Io vi dissi che non è buona cosa per il divenire dell'uomo l'educazione, ma rimane punto fermo e inamovibile, rimane fardello, rimane difficoltà, rimane sofferenza...che pongono una qualità però, quale conseguenza, la qualità del poter superare, del poter afferrare, scuotere e passare oltre lungo quei fili che ho chiamato inamovibili. Sono sovrastrutture, sono impedimenti, sono difficoltà, sono budelli nei quali l'uomo è costretto...ma così deve essere, quale è il bisogno dell'appartenenza e dell'affermazione dell'individualità, dell'uomo.
Se l'uomo avesse memoria, se l'uomo avesse coscienza e consapevolezza del suo essere simile all'Essere Unico, non si affannerebbe, non lotterebbe, non cercherebbe e non creerebbe quella qualità energetica che io ho chiamato amore. Tanto più prendo misura, tanto più assisto e faccio mio questo bisogno che appartiene a voi uomini, tanto più cresce in me il desiderio di essere compagno e fratello.
Probabilmente la mia scelta è già avvenuta...quasi fossi custodito all'interno di questo gruppo, pronto a nascere a vita. Ma ancora tempo, ancora attesa.
Avendo legato questa mia scelta al cerchio, alla qualità che il cerchio può esprimere, vincola il tempo, vincola la mia nascita all'essere pronti a far sì che il cerchio sia realmente capace e padrone, quale padre-podestà, alla mia nascita.
Sono certo che quella che è la mia visione sgombra di oggi svanirà, sepolta dai mille richiami, insegnamenti, ma avervi conosciuto sarà sicuramente faro luminoso, per il mio essere uomo.
Quello che cerco di testimoniare a voi ha quell'unica qualità che appartiene alla visione sgombra, supera quegli schemi, supera quelle certezze, supera quei percorsi, quei labirinti che a volte l'uomo ama costruire e definire.
L'Essere Unico era un unico corpo, voi con me e io con voi e noi tutti con gli altri...ma è arduo affermare consapevolmente, testimoniare precisamente e quotidianamente questa affermazione.
Cerchiamo il corpo comune, cerchiamo la qualità dell'essere assieme, cerchiamo il calore del toccarci, del riconoscerci, dell'affermare corpo comune...cerchiamo tutti coloro che hanno creato energia e amore, cerchiamo tutti quanti ci hanno provocato energia e amore....siamo tutti quanti un corpo comune.......................................................................................................................................

Esiste una nota stonata che disturba ed è il pensiero che l'essere divenga tale nel momento in cui nasce a vita e che cessi la sua presenza quando la propria individualità viene abbandonata; tutto ciò non è vero, tutto ciò è profondamente falso.
L'essere, l'entità, non nasce né cessa; l'essere è scintilla divina e, come tale, non ha limite.
Non testimoniare, non essere certi di questa mia affermazione è affermare una grande menzogna, cosa non vera.
Io, per il fatto di non essere ancora nato, non vuol dire che non esista.
Clelia, per il fatto che ha superato la soglia, che ha ceduto la propria individualità, non vuol dire che più non ci sia.