venerdi sera gruppo di ricerca medianica e spiritismo

Quelli che sono morti non se ne sono mai andati sono nell’ombra che si rischiara e nell’ombra che si ispessisce I morti non sono sotto la terra sono nell’albero che stormisce, sono nel bosco che geme, sono nella dimora, sono nella folla Ascolta più spesso la voce del fuoco, odi la voce dell’acqua ascolta nel vento del cespuglio i singhiozzi è il soffio degli antenati I morti non sono sotto la terra, sono nel seno della donna. sono nel bimbo che vagisce sono nel fuoco che si spegne

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12 luglio 2011

primoluglio 2011

Ancora su quello che è l'uso consapevole e reale della mente e del corpo per creare l'equilibrio delle tre componenti; su ciò ancora vorrei continuare il mio dire.
Venerdì scorso vi dissi che molte volte si cerca di attivare possibilità, porte, percezioni che non hanno una consistenza concreta, una realtà vera e percepibile, quasi fosse solo attraverso l'utilizzo di uno strumento particolare, speciale, extrasensoriale, extracorporeo, solamente attraverso porte di questo genere poter arrivare a cogliere l'essenza del vostro vivere...così non è, ve l'assicuro.
Non esistono possibilità, modi diversi, non esiste terzo occhio, non esiste dimensione che non sia quella che vivete quotidianamente che vi possa permettere di avere misura di ciò che è il vostro essere, dell'equilibrio che il vostro essere testimonia nel vivere.
Semplicemente bisogna creare quel quieto collegamento, quella quieta presenza di ciò che è fisico, corpo e mentale, in quella che è la preparazione per la scelta libera. La scelta libera non è mai istintiva, non è mai repentina ma è mediata attraverso la presenza delle tre componenti. Creare le condizioni perché la scelta libera possa avere espressione è importante, indispensabile quasi.
Quando vi chiedo il corpo comune è perché attraverso quello strumento si creano queste condizioni; innanzitutto serve un luogo protetto nel quale tranquillamente abbandonare tutte le protezioni e tutte quelle rigidità che creano la bolla, che vi isolano dal vostro essere intimo, integro, equilibrato.
La concentrazione che porta al rilassamento, più che un percorso tortuoso, esoterico, ha da essere un quieto chetare la propria presenza, quel cedere che porta al risparmio di quello spreco di energie che in mille rivoli si pensa vadano a custodire, a proteggere l'uomo nel suo essere intimo.
Pertanto innanzitutto un posto, un luogo riconosciuto, familiare, al quale appartenete...nel vostro caso lo stagno, definito attraverso quelle che sono le nostre aspettative di sicurezza, di tranquillità, di protezione. Poi la presenza di compagni che possono aiutare e proteggere da ogni possibile interferenza, rischio, che quasi sempre sono fittizi e irreali, ma sono retaggio proprio di quel rumore che anche quando cessa lascia un'eco che rimbomba e si ripercuote a creare ricordo di ciò che la vita reale è.
Tutto è molto simile a quella che è la situazione del sonno: attraverso il sonno il corpo è in grado di autoregolare la propria partecipazione, di limitare al minimo lo spreco di energia e attraverso questo minimo dare il massimo della forza e del calore al corpo, che si pone pronto e disponibile a lasciare emergere quelle che sono le proprie pulsioni, aspettative, bisogni.
La mente, nello stato di sonno, è in grado di elaborare, libera e sgombra da quelli che sono gli spigoli e le risonanze, gli echi che vanno a distorcere e a falsare il messaggio che desidera esprimere e attraverso questa espressione arrivare all'elaborazione che porti ad una reale visione di quella che è la propria presenza. Per molto tempo, per un grande spreco di energia, la mente lotta per poter esprimere quella che è la propria presenza, la propria visione, quasi nel timore che possa essere fraintesa. Non è vero che la mente ha quale bisogno di essere l'elaborazione, la definizione sempre più precisa ed accurata della propria presenza. Non ha bisogno di ciò. A chi o a cosa deve esprimere e testimoniare il proprio essere viva, lucida, se non a sé stessa?
Il corpo e la mente hanno da porsi pronti e vigili per cogliere quella che è la componente spirituale che naturalmente fluisce in quello che è il Movimento Originale. La componente spirituale, come già dicemmo, è immutabile ed integra e non fa altro che porsi quale sfondo, sul quale il vostro corpo e la vostra mente creano consapevolezza, partecipazione, presenza. Solamente attraverso il cogliere l'essenza della componente spirituale le due componenti fisiche dell'uomo sono in grado di percepire il proprio muoversi nel tempo e nello spazio...limiti indispensabili a definire la vita dell'uomo...uno sfondo fermo, immutabile e concreto attraverso il quale percepire un movimento, un divenire. Se così non fosse, se così anche la componente spiritica si muovesse in sintonia e in precisa similitudine con con la mente e il corpo, il movimento verrebbe a cessare, non avrebbe più visione. Tre componenti che all'unisono si muovono nella stessa direzione creano stallo, creano movimento nullo.
Io credo che la vostra e la mia possibilità siano il corpo comune, siano lo stagno, più che complessi percorsi, strumenti o riti che portino, attraverso precise vie ed angusti sentieri, a quello che è il chetare del corpo e della mente; il corpo e la mente possono, solamente attraverso una loro disponibilità a cedere, porre le condizioni affinché ciò che è fermo e immutabile si possa muovere a ritroso.
L'affannarsi, il dipingere, il suonare, il creare disegno, il creare rumore, null'altro fa che fermare il divenire...
Se per quanto riguarda il corpo, attraverso il rilassamento di esso sia più facile percepire il giusto risultato, il giusto porsi a disposizione, ben più difficile credo sia per la mente.....
Credetemi, per un essere che come me non la possiede, vedere le capacità pirotecniche del vostro elaborare e creare scena affinché possa essere testimonianza precisa dell'uso e della forza della mente...penso sia quasi insormontabile poter arrivare a quella condizione di calma attraverso la quale – possiamo utilizzare l'esempio del corpo che rilassa, rallenta, e attraverso questo rilassare e rallentare scalda, protegge, sana – per la mente è possibile anche ciò, ma ben difficile è definire, spiegare quale sia il modo e l'esatto punto in cui si ottiene un'efficace condizione per una mente libera. Credo che sia attraverso il ripetere, il riproporre, il cercare quello che è lo strumento scelto che si possa giungere a quella condizione in cui ci si riconosce, pronti e capaci, nel corpo comune.
Proviamo ora. Sia lo stagno, siano i compagni con noi, siano anche i compagni che in questo momento non sono con noi, ma che vorremmo che lo fossero con noi, perché senza di loro non saremmo veramente qui.
Cerchiamoli, tiriamoli accanto a noi...la loro presenza deve essere calore, protezione, comunione.

Sono morta e questo mio essere morta è definito semplicemente attraverso il vuoto che ho lasciato, ma il mio corpo ha mantenuto presenza ed essenza di sé nel suo decomporsi e divenire componente precisa, cenere che salva, alimento e testimonianza della propria matrice...ma anche ciò che è - e dico è, non è stata – la mia mente, rimane ancora consapevole presenza in una intelligenza, in una cultura oggi più ricca, proprio partecipe di quella che è la mia mente e il bagaglio che con sé ha portato. Nulla di me è andato perduto. Se uno spazio, se un vuoto ha lasciato il mio morire, precisa componente è divenuto il mio divenire attraverso il mio essere corpo e mente, anche.
Nulla del bagaglio che ho accumulato è andato perduto. Precisa matrice è rimasta del mio essere donna.
Nulla, ripeto, è andato perduto...io certa presenza, precisa componente, preziosa essenza rimango nel mio divenire.
La morte semplice trasformazione...la morte sublimazione della mia occasione...la morte possibilità alla mia preziosa qualità.
Ripeto, nulla di me è andato perduto...nulla di me è andato perduto.
La comunione, l'Essere Unico, null'altro sono che la fusione di più individualità, grappolo comune, presenza viva.