venerdi sera gruppo di ricerca medianica e spiritismo

Quelli che sono morti non se ne sono mai andati sono nell’ombra che si rischiara e nell’ombra che si ispessisce I morti non sono sotto la terra sono nell’albero che stormisce, sono nel bosco che geme, sono nella dimora, sono nella folla Ascolta più spesso la voce del fuoco, odi la voce dell’acqua ascolta nel vento del cespuglio i singhiozzi è il soffio degli antenati I morti non sono sotto la terra, sono nel seno della donna. sono nel bimbo che vagisce sono nel fuoco che si spegne

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10 marzo 2015

seimarzo 2015

Libero arbitrio. La condivisione di questa verità credo sia la cosa più ardua: trasformare la verità di questa essenza in un concetto affinché possa divenire comprensibile....è cosa ardua ripeto, ma proviamoci. Il primo atto fu sicuramente la scelta dell'Essere Unico, fu una scelta di arbitrio, sicuramente fu libera, non c'è dubbio. Esisteva in quella scelta il dubbio, anche questo è chiaro; se già avesse saputo in quale modo sarebbe evoluto il suo arbitrio, non avrebbe certo espresso libero arbitrio. La Creazione fu il risultato di quell'atto..la Creazione era conosciuta, certo, era essenza stessa dell'Essere Unico, era identità precisa, conosciuta profondamente fino in fondo, ma è l'evoluzione di essa che era la vera incognita,che ha dato valore e connotazione all'arbitrio. Io esprimo libero arbitrio, certamente l'ho espresso, esprimendolo ho affermato identità – anche questo ce lo siamo già detti -, individualità. La mia scelta fu di incarnarmi, ma perché io possa essere uno di voi, un uomo che pensa e che respira, dovrò azzerare quella che è la mia conoscenza, lasciando latente la consapevolezza di chi io sono. Finché non avverrà questo passaggio io non sarò in grado di essere uno di voi, un uomo che pensa e che respira. A quel punto io potrò andare ad agire su quel volano; il volano è steto messo in moto dalla prima scelta di libero arbitrio, la Corrente Originale ebbe inizio là, in quella scelta, ma come già vi dissi l'energia che voi conoscete è energia prodotta dal volano attraverso scelte che non vanno nella direzione della Corrente Originale......espressioni di libero arbitrio che vanno in qualche modo a negare ciò che è vero. La produzione di quest'energia, già vi dissi, è quella forza che mantiene solida l'Architettura; è questa la differenza fra quello che è il mio arbitrio di oggi e quello che sarà il mio arbitrio di domani, che è il vostro arbitrio di adesso: la possibilità di dire no, fondamentale e indispensabile – ripeto – affinché l'Architettura rimanga salda. Io sono consapevole di questa possibilità, di questo poter avere potenza, essere potente e in grado di andare contro ciò che è vero. Questo avviene solamente nel momento in cui si è consapevoli di fare un'azione di questo tipo: negare ciò che è vero. Quale sia il livello di questa negazione, quale sia la padronanza, l'identità, la paternità di questa negazione, è un'intima ricerca, presa di coscienza, che io desidero ed auspico per me. Può apparire strano tutto ciò che vi ho detto ora ma già ve lo dissi, è l'attrito che crea l'energia che voi conoscete e indispensabile affinché l'Architettura e la Creazione si mantengano salde. Se così non fosse, se tutto ciò cessasse, anche quello che è il divenire dell'Essere Unico -Colui che iniziò volente questa mutazione, questa evoluzione – cesserebbe, per tornare là dove tutto quanto è iniziato, una condizione pura, essenziale, minima ma incontrovertibile, vera, vera nel suo senso assoluto. Ripeto, tutto quanto voi conoscete ed io conosco cesserebbe. La verità assoluta è la cosa più vicina al nulla; la verità assoluta è la cosa più minima che esista. Follia cercare di comprendere tale perfezione. Io esprimo arbitrio, certamente l'ho fatto; non produco energia, non di quella che voi conoscete, non ancora e per ripetere qualcosa che già tante volte ho detto, io sarò uomo che pensa e respira quando voi sarete in grado di accettare la verità del mio essere simile e fratello a voi ; tutto ciò passa attraverso la cieca fiducia, ma trova traccia e filo, bandolo della matassa attraverso il riconoscimento di quella parte spirituale che in voi reclama attenzione: un ricordo, un pensiero, una traccia, una sensazione, un già vissuto....io sono là in quella dimensione. Io evolvo, sicuramente, in quella forza primordiale, originale, che scaturì quando l'Essere Unico volle. Sono fortunato, però, a differenza di tante anime che acanto a me si trovano; sono fortunato per il mio affacciarmi, per il mio poter affacciarmi. Cercate quella calda coperta che è quel liquido che vi ha ricoperto; io sono in quel liquido, io sono in quell'acqua così come voi lo siete. Cercate di cogliere la vostra figura sommersa, tranquillamente abbandonata...abbandonata perché voi siete in grado di vederla attraverso quell'acqua ponendovi al di fuori di quella bolla che è il vostro corpo che respira e la vostra mente che pensa... la riconoscete, un filo prezioso vi lega ad essa ma può divenire facile allontanarsi aggrappandosi a quel filo... Essere acqua, si diviene qualsiasi forma, si colma ogni singolo pertugio. Allontanatevi ancora un po' al di sopra e al di fuori, cercate di vedere il vostro corpo, cercate di leggere la vostra mente. Vedere e leggere, senza nulla mostrare o dire....accarezzare il corpo che vi appartiene, chetarlo, sanarlo, riequilibrarlo. Voi siete quell'acqua trasparente; non abbiate timore ad allontanarvi, siete aggrappati a quel filo solido, caldo, luminoso... Ritornate ora, è tempo. Seguite a ritroso quel filo prezioso, quel cordone. La superficie dell'acqua s'increspa al vostro tornare. Sentitevi ancora bagnati da quell'acqua, ancora protetti, riscaldati e alimentati. Nulla serve...pian piano inizia a defluire accarezzandovi, partendo dalla vostra testa, pian piano l'acqua scende e torna là dove è partita. Umide chiazze di acqua indugiano sul vostro corpo; sentitene il calore residuo, l'umidità, la protezione....ma non c'è scampo, anch'esse devono cedere quell'acqua che goccia a goccia torna là.