venerdi sera gruppo di ricerca medianica e spiritismo

Quelli che sono morti non se ne sono mai andati sono nell’ombra che si rischiara e nell’ombra che si ispessisce I morti non sono sotto la terra sono nell’albero che stormisce, sono nel bosco che geme, sono nella dimora, sono nella folla Ascolta più spesso la voce del fuoco, odi la voce dell’acqua ascolta nel vento del cespuglio i singhiozzi è il soffio degli antenati I morti non sono sotto la terra, sono nel seno della donna. sono nel bimbo che vagisce sono nel fuoco che si spegne

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04 febbraio 2015

trentagennaio 2015

La soglia della non-intenzione. È uno scoglio importante, è una comprensione possibile la soglia della non-intenzione....per giungere lì........ Quando parlo di intenzione di proposito uso questo termine, che è ben diverso e distinguibile da quella che è la volontà. Aver intenzione è assecondare una visione, una intuizione che è ben sedimentata...un ricordo, sì...e quando il ricordo riappare, si ripresenta, sappiamo che ci appartiene, che già l'abbiamo vissuto, che già l'abbiamo compreso. Un ricordo, e quel ricordo è talmente radicato che appare come qualcosa di vissuto ma dimenticato e, proprio perché ci è appartenuto, guida la nostra intenzione perché già siamo ben consapevoli che e cosa è avvenuto. Tutto ciò ci porta a quella soglia che è quell'onda che parte dal centro dello stagno; a questo punto diviene non-intenzione perché nessun uomo sarà in grado e sarà capace di comprendere ciò che il corpo comune è per l'essere incarnato. Per lo spirito che dimora in lui tutto è chiaro, tutto è già vissuto, tutto è già consapevole, ma per l'uomo che pensa, respira, non può che essere semplicemente il ricordo di ciò che fu, ma che ancora è lì. Se l'uomo, se l'essere incarnato fosse in grado di concepire, tradurre ciò che si trova aldilà di quella soglia, sarebbe immortale, eterno. Lo stesso strumento corpo sarebbe eterno...ma ciò non è possibile, ciò è inconcepibile. È per quello che esiste una soglia dove l'intenzione, la comprensione, non possono oltre proseguire. L'intenzione, provocata e alimentata da un ricordo, è ricordo di qualcosa che non può essere compreso. Esistono uomini, persone, che attraverso la disciplina e l'esercizio sono stati in grado di chetare per lungo tempo la mente e il corpo, ma non è certo questa la strada, non ha senso né motivo perché sarebbe comunque limitata dal tempo e dallo spazio. L'essere è immortale, ma mai l'uomo potrà comprendere tutto ciò. Lasciatevi coprire da quell'acqua....il vostro corpo naturalmente a riposo si porrà, si orienterà affinché possa consapevolmente chetarsi. Se così non fosse, come potrebbe, ricoperto dall'acqua? Tutto quanto rallenta, tutto quanto si dilata. La bolla che vi contiene non esiste, è una costruzione mentale a protezione di qualcosa che non ha da essere protetto, a contenzione di qualcosa che non può essere contenuto. La superficie dell'acqua è ferma, immota. La superficie dell'acqua non è piana, nel punto dove è partita l'onda c'è una buca, l'acqua è in pendenza. Sentiamo che c'è una tensione che vi chiama, richiede, trae a sé quell'acqua che ci copre...ma finché nulla vogliamo, finché nulla cerchiamo, l'equilibrio è perfetto. Come mi chiamo..........................chi io sono...................................................................... Se una forzatura diviene la tensione aumenta....lasciamo defluire quell'acqua, lasciamo che cada, che torni là dove è partita e vada a colmare quella buca che la nostra intenzione ha creato; sentiamola scorrere sul nostro corpo dolcemente, lentamente. Il nostro corpo ne emerge umido, bagnato, dilavato. I particolari sono più nitidi, i colori più forti. Cercate di rimanere immobili, lasciate che pian piano l'acqua carezzi il vostro corpo; ogni singola parte di esso è stata da quel liquido toccata, coperta. Piccole pozze colorate indugiano sul vostro corpo e il colore non è dato dal liquido ma semplicemente dalla parte di voi che sotto quel liquido si trova. La pozza funziona da lente, evidenzia, mette in rilievo, attira l'attenzione. Indugiate, desti e attenti, desiderosi, curiosi. È piacevole. Sappiamo che ogni singola goccia fluirà da noi, ma è bello trattenerne per poco tempo traccia. Tornate ad essere pesanti, solidi. Il vostro nome è chiaro, chi voi siete è certo, ma qualcosa è avvenuto. Il ricordo ha trovato beneficio, alimento, corrispondenza.