venerdi sera gruppo di ricerca medianica e spiritismo

Quelli che sono morti non se ne sono mai andati sono nell’ombra che si rischiara e nell’ombra che si ispessisce I morti non sono sotto la terra sono nell’albero che stormisce, sono nel bosco che geme, sono nella dimora, sono nella folla Ascolta più spesso la voce del fuoco, odi la voce dell’acqua ascolta nel vento del cespuglio i singhiozzi è il soffio degli antenati I morti non sono sotto la terra, sono nel seno della donna. sono nel bimbo che vagisce sono nel fuoco che si spegne

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16 febbraio 2015

tredicifebbraio 2015

C'è un pensiero che amo ripetere e che più d'una volta ho fatto in questo cerchio e questo pensiero afferma che l'essere immagine e somiglianza dell'Essere Unico è una possibilità del libero arbitrio; affermarlo, praticarlo rende l'uomo immagine e somiglianza di Colui che noi chiamiamo Essere Unico. Fu Lui, attraverso la prima scelta, a dare il colpo a quel volano che ha messo in movimento quella corrente nella quale tutti noi siamo....e ogni singolo uomo, attraverso la sua capacità di scegliere, dà quel colpo che porta a muovere quella ruota. Senza la catena, senza il continuo ripetere questa caratteristica divina la ruota cesserebbe, il movimento di essa cesserebbe impedendo il flusso di quella corrente che tutto quanto porta a divenire. Noi come parte, come singola individuale parte di quell'Essere Unico esprimiamo, rinnovando, il nostro arbitrio. A questo punto il pensiero riporta l'arbitrio al dubbio. L'Essere Unico visse il dubbio, prima della sua scelta d'arbitrio? È difficile rispondere ad una domanda di questo tipo ma se noi siamo singolo frammento, parte precisa di quel grande Essere, potremmo avere la risposta. Quando l'Essere Unico scelse di creare l'uomo e tutto quanto attorno a lui si trova, non fece altro che manifestare, rendere palese, visibile e concreta la propria essenza, il suo essere. Ma se fosse stato consapevole di ciò che sarebbe avvenuto, probabilmente nulla sarebbe avvenuto. È un argomento difficile, certo, ma mi incuriosisce. Se devo affermare appartenenza debbo riconoscermi in essa, devo percepire somiglianza, identità. Fintanto che io cercherò di allontanare e di rendere estranea l'essenza dell'Essere Unico da ciò che io sono mai riuscirò a cogliere il senso della mia appartenenza. Quando io dopo aver vissuto varcherò quella soglia e abbandonerò individualità, esprimerò ancora libero arbitrio, perché ogni uomo che in quel momento ancora sarà in grado di respirare e pensare, esprimerà con me - e io con lui – arbitrio. Anche ora che incarnato non sono esprimo arbitrio perché simile e fratello sono a voi che pensate e respirate. Essere nella Corrente Originale, muoversi con essa...... Sentiamo l'acqua che sale ora, è una calda coperta che ci tocca, cheta, protegge...sale fino a coprirci e, tranquillamente protetti, cerchiamo di cogliere.... Nulla desideriamo, se non essere qui; nulla vogliamo, se non ciò che siamo...nulla cerchiamo. Come mi chiamo....chi sono io..... Amo il calore del sole, cerco il brivido del freddo. Il corpo può divenire una cassa armonica, uno strumento musicale....tanto più ci allontaniamo da esso, tanto meglio prende forma, consistenza. L'energia che in esso scorre è una vibrazione...il corpo è pesante, rigido... Lasciamo defluire quell'acqua che fino adesso ci ha coperto, lentamente; tutto il nostro corpo è lavato, carezzato, risanato....il defluire di quell'acqua è lento...il nostro corpo è pesante, a terra costretto. Alcune chiazze d'acqua permangono nelle nicchie del nostro corpo, in quegli angoli. Sentiamo il calore di quell'acqua che ancora ci dona forza.................................................................................. Anche quelle ultime gocce scappano via, tornano là a ricongiungersi.............................................