venerdi sera gruppo di ricerca medianica e spiritismo

Quelli che sono morti non se ne sono mai andati sono nell’ombra che si rischiara e nell’ombra che si ispessisce I morti non sono sotto la terra sono nell’albero che stormisce, sono nel bosco che geme, sono nella dimora, sono nella folla Ascolta più spesso la voce del fuoco, odi la voce dell’acqua ascolta nel vento del cespuglio i singhiozzi è il soffio degli antenati I morti non sono sotto la terra, sono nel seno della donna. sono nel bimbo che vagisce sono nel fuoco che si spegne

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10 ottobre 2012

cinqueottobre 2012

Credo sia importante insistere, ribadire qual'è la somiglianza che accomuna l'uomo, l'essere incarnato, l'individuo a Dio, l'Essere Unico... qual'è la capacità, qual è il potere. Già vi dissi che anche il creato possiede un libero arbitrio, possiede la capacità di agire ma questa capacità è semplicemente la salvaguardia dell'equilibrio, la tutela di quella che è l'Architettura...ma l'uomo, l'individuo, l'essere incarnato, ha un potere in più, ha una possibilità in più e per la prima volta ho cominciato a definire meglio la parola distruggere, perché è vero, l'uomo può distruggere, ma se non può distruggere quella che è la creazione, l'Architettura, che cosa l'uomo può distruggere? E se questa è la caratteristica che lo accomuna all'Essere Unico, a Dio, cosa Dio è stato in grado di distruggere e ha voluto distruggere? A questo punto è chiaro, è l'essenza dell'Essere Unico. Quando l'Essere Unico diede la possibilità, affermò la volontà di disgregare quella che era la sua essenza, l'unicità, quell'Essere che tutto comprendeva e manteneva in equilibrio e decise di distruggere quest'integrità attraverso la frantumazione -sì- della creazione ma in modo particolare di quello che è l'essere che più lo rappresenta, quello che è il figlio, pertanto con le caratteristiche precise, non semplicemente simili, ma fedele testimonianza dell'essenza, della possibilità e della capacità dell'Essere Unico....e questo figlio è l'uomo. L'uomo può distruggere questa verità; si può affermare che apparentemente può farlo perché non esiste scampo al riequilibrio di tutto quanto è..ma ho anche cercato di parlarvi di quel vuoto che viene a crearsi nel momento in cui l'essere decide, attraverso il peccato originale, di incarnarsi. Questo vuoto ha la capacità di creare una dimensione fisica di tempo e di spazio in quella che è ancora l'essenza dell'Essere Unico, quasi – se il termine non è banale – ad umanizzare quella condizione materializzandola, legandola a quella che è l'essenza, l'esperienza e la verità dell'uomo, dell'essere incarnato, dell'individuo. In questo modo è facile negare la verità di ciò che è l'Essere Unico e per primo io credo sia stato proprio colui che tutto quanto iniziò e diede – affidandola – la possibilità all'uomo in ogni individuo che afferma la propria individualità. La caratteristica che unisce, identifica l'Essere Unico e l'uomo è proprio la capacità di distruggere. Distruggere una verità dicendo forse una menzogna, affermando una non-verità; ma è veramente tale oppure in essa esiste qualcosa di vero? Lo è nel momento in cui l'uomo affida la propria vita a questo credo. Definiamo l'allontanarsi da questa verità compiere il male, definiamo con una parola che ha preso mille significati, forse nessuno dei quali vero, genuino, sincero. Io credo che esista un grande pericolo per l'uomo, per l'essere incarnato e questo pericolo è il timore di compiere il male, pensando che compiere il male sia sbagliare, sia in qualche modo mentire, agire coscientemente in una direzione che non è la verità. Questo è un timore che limita molto la possibilità di arbitrio dell'uomo...il timore di sbagliare, il timore di compiere del male; avendolo definito in questo modo è un'azione sbagliata, un'azione che in qualche modo ha da essere corretta...e piuttosto che correggerla è meglio non commetterla, evitando spreco, evitando dolore e sofferenza perché anche in questo modo si è affermato l'essenza dello sbaglio, dell'errore e del peccato, del compiere il male. Forse sarebbe più vero per l'uomo, per l'essere incarnato, per l'individuo intuire qual'è la sua possibilità di distruzione, ripeto la distruzione è quella della verità dell'Essere Unico, non certo la distruzione di quella che è la creazione oppure l'Architettura, ben sappiamo e già tante volte ormai l'ho affermato, che l'arbitrio che è podestà di questa creazione permetterà il mantenimento dell'equilibrio, la salvaguardia di esso. L'uomo potrà giocare, potrà rischiare credendo anche di potere...ma mai riuscirà. Pertanto compiere il male è qualcosa di diverso; compiere il male è distruggere, ripeto. Forse su questa parola dovremmo ancora capire, spiegarci, interrogarci...però sappiate che compiere il male è forse l'unica caratteristica che accomuna l'uomo all'Essere Unico, io credo. Scoprire qual'è la possibilità di distruggere non necessariamente perseguendola e attuandola è buona cosa, evita quello che prima ho detto è il timore di sbagliare, di compiere il male; questo timore limita molto, impedisce tanto, eppure è qualità preziosa, possibilità capace, in qualche modo divina. Possono apparire frasi, possono apparire termini difficili da ascoltare, con suoni sgradevoli. Potremmo forse trovare il modo di dare definizione migliore, più consona, più vera...possiamo anche accantonare tutto ciò che ho detto ma vi invito a proseguire la ricerca su ciò che accomuna l'uomo, l'individuo, voi all'Essere Unico, a Dio, un'altra parola che evoca suoni scontati, difficili. Perché una cosa è certa: è vero che l'uomo è la creatura che più assomiglia all'Essere Unico...l'uomo è figlio, non è semplicemente parte di quello che è l'Essere Unico; una parte è limitata, è definita, è delimitata, definita. In voi, in ogni uomo esiste la completezza dell'Essere Unico nella possibilità e nella potenza. L'uomo, l'essere incarnato, non è semplicemente una parte ma è la testimonianza precisa e fedele di ciò che è l'Essere Unico. I bagagli che l'uomo ha accumulato, l'educazione, tante volte abbiamo parlato di tutto ciò e il mio invito in fondo è proprio quello di cercare di scrollarvi di dosso queste pesanti, ingombranti convinzioni, definizioni. Non abbiate timore di sbagliare, non abbiate timore di compiere del male se sarete in grado di dare precisa misura di ciò che vuol dire fare del male, di ciò che vuol dire distruggere. Tutto quanto colmerà, la misura tornerà ad essere precisamente colma. Potrebbe essere un gioco, potrebbe essere una realtà virtuale che distoglie, disturba, crea sconcerto e confusione...ma è la vostra realtà ed è la realtà in fondo che io vorrei vivere, libero e mondo da ogni preconcetto, da ogni pre-definizione, da ogni verità affermata e non riconosciuta, celebrata ma non misurata. Il mio invito rimane tale; qual'è quella somiglianza, quella fedele misura che accomuna l'uomo all'Essere Unico?

1 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Credo che il male non esista. Non è altro che la proiezione del bene:
permettere a noi stessi (entità incorporate) di svilupparci di evolverci. OGGI (per me) è confortante sapere che quello che si chiama "male"...l'ho già..."nel mio profondo passato (!).." SVILUPPATO! Credo che non farei nulla oggi, che si possa chiamare male, contro un mio simile.
Grazie per le cose da te scritte.
Grazie per avermi fatto ancora pensare al creato.
Antonio
Alessandria 11 10 2012

9:45 PM  

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