venerdi sera gruppo di ricerca medianica e spiritismo

Quelli che sono morti non se ne sono mai andati sono nell’ombra che si rischiara e nell’ombra che si ispessisce I morti non sono sotto la terra sono nell’albero che stormisce, sono nel bosco che geme, sono nella dimora, sono nella folla Ascolta più spesso la voce del fuoco, odi la voce dell’acqua ascolta nel vento del cespuglio i singhiozzi è il soffio degli antenati I morti non sono sotto la terra, sono nel seno della donna. sono nel bimbo che vagisce sono nel fuoco che si spegne

Nome:

24 luglio 2012

trediciluglioo 2012

E' un gioco antico quello di cercare di dare un'identità, una definizione per quello che è l'Essere Unico, Dio; addirittura creare posti e tempi in cui collocarlo, creare altari sui quali venerarlo, siano esse le chiese ma qualsiasi altro luogo di culto, allontanando sempre da quello che è l'uomo la possibilità, l'occasione, il posto, il tempo, lo spazio attraverso il quale cercare il contatto con quello che è l'Essere Unico, creando in questo modo difficoltà, creando alibi all'incapacità di trovare, di perseguire quello che è il contatto con quello che è l'Essere Unico...l'Essere Unico quale possibile aiuto e attraverso le preghiere intercedere per poter ottenere, per poter essere colmi di grazia... ma tutto ciò è terribilmente sbagliato, buio. Io affermo con certezza che l'Essere Unico è dentro ogni individuo e non solo l'individuo uomo, l'essere pensante, ma anche in ogni cosa che definisce e completa quella che è la Creazione. L'Essere Unico, colui che può aiutarci, lo portiamo con noi e noi con lui agiamo...noi, forti di quella forza che non ha limiti, che tutto quanto comprende, che tutto quanto identifica. Però è un abile gioco quello di creare un essere al di fuori di noi, al di fuori dell'uomo, è un abile gioco per creare dipendenza, per creare bisogno da comprare, per creare possibile aiuto, allontanando da quella che è la vera fonte, allontanando da quella che è la vera medicina. Identificare, personalizzando quello che è l'Essere Unico, ha permesso anche di creare il contraltare , colui che ci impedisce di ottenere merito, qualcuno da combattere, da negare, da offendere e che agisce a nostro dispetto, che agisce con cattiveria, che ci porta a malasorte, ad inganno. Cedere non vuol dire non lottare, cedere non vuol dire abbandonare individualità, rassegnare capacità. Cedere vuol dire colmarsi di quella certezza che tutto quanto serve all'uomo già in lui si trova. Cedere non vuol dire chiedere aiuto, cedere non vuol dire riconoscere incapacità. Li chiamai idoli quelle effigi create per portare al di fuori dell'uomo la vera presenza dell'Essere Unico, di Dio. Merito, evoluzione, cammino, presa di coscienza....per chi come me ha visione sgombra e desidera, vuole...................................................................................................................................................... Può l'uomo, può l'individuo cogliere precisa misura dell'Essere Unico che è in sé? Sicuramente lo può. Può la mente cogliere misura dell'Essere Unico che è nell'uomo al quale la mente appartiene? Sì, lo può cedendo possibilità, cedendo guida, paternità, possibilità, direzione, indirizzo. Mai cercherò di slegare l'uomo dalle sue tre componenti; sempre abbiamo affermato che l'uomo non può che essere la somma delle tre componenti e quella che è la componente mentale e fisica dell'uomo non è certo zavorra ma strumento, già molte volte ve lo dicemmo, strumento che ha da essere utilizzato al meglio per la sua precisa possibilità. Negare, chetare la mente attraverso artifici – già ve lo dissi – a nulla serve se non a risvegliarla ancora più agguerrita nel momento in cui l'artificio cessa, nel momento in cui il sonno smette di sopire, anestetizzare. L'uomo, nella sua integrità, può arrivare ad affermare valore di Essere Unico...ma arrabattarsi, costringersi, chiudersi all'interno di dedali che portino alla comprensione di un'unica componente che può essere la mente non ha senso, non porta a sortire da quel labirinto. Il labirinto non è oggettivamente presente, fisicamente strutturato ma è semplicemente gioco che la mente pone in atto per giustificare la difficoltà e l'impossibilità di comprendere. Non esiste un percorso obbligato attraverso il quale illuminare, dare senso, logica a ciò che è l'essenza dell'uomo, dell'individuo; l'uomo invano cercherebbe di materializzare ciò che è la sua componente spirituale. L'incontro con coloro che sono in grado di mostrare, testimoniare, vivere la loro parte spirituale è grande possibilità, aiuto, conforto. Di fronte a colui che afferma la luce della propria spiritualità la mente e la logica non possono che chinare il capo e cedere, riconoscendo valore e verità. Il cercare testimonianza, incontrare colui che è stato in grado di cogliere la vera essenza del suo essere è grande aiuto. Negare testimonianza quale strada già battuta che impedisca il definire la propria, è sciocco. Ben venga colui che permette di mostrare ciò che è la propria testimonianza spirituale. Io credo che l'uomo, l'individuo che cammina e che pensa, può essere in grado di essere Essere Unico, di agire come tale, di testimoniare. Diffidare di colui che ha trovato – ripeto – è sciocco. È più utile, più capace leggere il cammino di un simile che cercare l'alieno che testimoni dimensione che non è la vostra. Lo spirito alberga in ogni uomo, non solamente in chi più uomo non è...colui che spirito si pone. Il timore che sempre si è manifestato all'interno di questo cerchio è il fatto che potesse esser la testimonianza del proprio sentire, del sentire di qualcuno di voi; ha certo ben motivo di essere perché sicuramente in ognuno di voi esiste quella percezione di che cos'è lo spirito perché lo spirito in ognuno di voi alberga, in ognuno di voi testimonia presenza, in ognuno di voi agisce e l'intuizione non è altro che finestra, varco. Si potrebbe pensare che con il mio dire potrei dare senso e giustificazione ad ogni cosa, ad ogni manifestazione, ad ogni azione, ad ogni atteggiamento...ma è anche vero che se affermiamo che tutto quanto fa parte di ciò che è l'Essere Unico, non posso che affermare che ogni cosa porta luce, ogni cosa testimonia luce. L'errore sarebbe quello di limitarci ad ogni singola manifestazione facendola diventare verità unica ed inconfutabile; l'errore, il male è proprio questo. Non è allargare a 360° ciò che è illuminato ma focalizzare la luce su un unico particolare, porlo su un altare e affermarlo come verità unica; non è disperdere in mille rivoli la verità dando luce ad ogni cosa, illuminando ogni cosa ma è sprecare energia, affermare il falso illuminando solamente ciò che ci aggrada, ciò che riconosciamo, ciò che ci fa comodo, ciò che colma la nostra mente e il nostro corpo.

1 Comments:

Anonymous iacopo celli said...

in effetti è ciò che ho sempre pensato intimamente e forse è il motivo per cui non sono realmente capace di odiare le persona che hanno un atteggiamento dualistico negativo. Ma nella vita non è quindi giusto cercare di migliorare la propria condizione per poter essere più efficaci o è piuttosto giusto accettare ciò che succede passivamente essendo coscenti che un giorno i conti torneranno a proprio favore nonostante le difficolta'? Il libero arbitrio cosa è in verita? quale è il segreto della giusta scelta? So che è dentro di me e che invero cio' che è giusto è ben chiaro nella mia mente...ma a volte è molto difficile dover sopportare o soffrire...
ciao Franco ,un abbraccio, ho imparato molto da te
Iacopo

7:01 PM  

Posta un commento

<< Home