venerdi sera gruppo di ricerca medianica e spiritismo

Quelli che sono morti non se ne sono mai andati sono nell’ombra che si rischiara e nell’ombra che si ispessisce I morti non sono sotto la terra sono nell’albero che stormisce, sono nel bosco che geme, sono nella dimora, sono nella folla Ascolta più spesso la voce del fuoco, odi la voce dell’acqua ascolta nel vento del cespuglio i singhiozzi è il soffio degli antenati I morti non sono sotto la terra, sono nel seno della donna. sono nel bimbo che vagisce sono nel fuoco che si spegne

Nome:

25 aprile 2012

ventiaprile 2012

Perché siete nati? Perché avete deciso di nascere? Sempre più ci stiamo avvicinando alla verità di questa domanda, al fatto che sia una domanda lecita, che sia una domanda vera, possibile. Ribadisco che non so se a questa domanda ci sia una risposta, una risposta possibile, ma di certo è una domanda che ha verità, che ha ragione di essere; se in qualche modo avete riconosciuto possibilità di presenza aldilà della soglia, aldilà del superamento dell'individualità perché qualcuno già qui ha testimoniato questa presenza: la nostra amica Clelia in fondo nella sua ultima dolce presenza all'interno di questo gruppo ha testimoniato la sua presenza reale in quella dimensione che travalica, che supera l'individualità, portando con sé le caratteristiche che erano quelle di Clelia. Se questa testimonianza ha confortato la nostra fede in quell'essere presenti anche quando più l'individualità non sarà, la domanda che vi pongo e continuo a ripetere a voi del perché siete nati ha l'intenzione e il desiderio di portarvi là, prima di quell'incarnazione, prima di quell'affermazione di libero arbitrio che vi ha permesso di peccare di peccare e di divenire individui. È fondamentale per ciò che io desidero far sì che voi possiate assaporare la certezza di essere stati là, prima che la nascita avvenisse. So che è difficile, so che è assurdo poter pensare di cogliere figura e presenza in quella condizione; io continuerò ad invitarvi a cercare presenza prima che la scelta avvenisse. Di certo voi decideste volenti a dover nascere e un motivo ci sarà stato. Se un motivo ci fu, una possibilità di scelta venne posta a voi e voi la affermaste attraverso una decisione libera. Continuare a porsi il quesito, continuare a ribattere la domanda all'intenzione, il desiderio, la volontà di portarvi là dove ancora l'individuo non era definito. Ripeto, non so se esiste domanda possibile che porti una risposta, ma la domanda ha senso ad essere, è lecito che venga posta, è giusto declamarla, è utile rendere urgenza alla risposta, al quesito...una volontà ci fu, un obiettivo venne scelto. Ciò che voi siete oggi è frutto di quella libera scelta, di quella affermazione di libero arbitrio. Trovarne traccia, cogliere l'affermazione di volontà, affermare presenza in quel momento, riconoscenza di nome, di essere. Questo mio spingerci a ciò che fu........................................ Non so quale sarà il momento che definirà con precisione, che acclamerà l'avvenuto superamento della soglia; di sicuro sarà affermare presenza in ciò che fu più che in ciò che sarà. Esisteva individualità prima che fosse scelta....esisteva identità? È come se questa domanda fosse posta a me. Io sono individuo. Non posseggo un nome, non posseggo possibilità di scelta, non mi viene posta..... Se ben so chi io sarò, cosa sono io oggi, qui? Traccia di identità, ciò che voi foste, spazio che permette la vostra presenza là, dove foste? Io non sono traccia della vostra individualità, io non sono eco dei vostri pensieri, io non sono ombra della vostra presenza.