venerdi sera gruppo di ricerca medianica e spiritismo

Quelli che sono morti non se ne sono mai andati sono nell’ombra che si rischiara e nell’ombra che si ispessisce I morti non sono sotto la terra sono nell’albero che stormisce, sono nel bosco che geme, sono nella dimora, sono nella folla Ascolta più spesso la voce del fuoco, odi la voce dell’acqua ascolta nel vento del cespuglio i singhiozzi è il soffio degli antenati I morti non sono sotto la terra, sono nel seno della donna. sono nel bimbo che vagisce sono nel fuoco che si spegne

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21 giugno 2011

tregiugno 11

Esiste ancora una differenza tra ciò che io sono e ciò che voi foste nel momento in cui decideste di nascere, decideste di divenire uomini, individui. In me ancora non è avvenuta quella che è la scelta che ha portato il peccato originale.
Il peccato originale ha una connotazione ben precisa, che è quella che impedisce il ritorno, impedisce la possibilità di regredire a quella che era la condizione primaria.....e perché avviene questa impossibilità di ritorno? Proprio perché attraverso la scelta di libero arbitrio si va a creare quella dualità. É un termine che abbiamo forse abusato, ma vorrei che riuscissimo assieme, affinché io possa prenderne misura in qualche modo, vorrei che assieme cercassimo di capire, di comprendere qual è il senso di questo termine – dualità – cosa avviene, perché questa dualità impedisce il ritorno o, quantomeno, impedisce il ricordo e rende la consapevolezza latente all'interno dell'individuo che nasce.
Latente, sì, ma di certo non sopita...latente con un'indispensabile pressione. Ciò che è la vostra componente spirituale rimane certa e consapevole di ciò che fu e ciò che sarà...la vostra componente spirituale ha ancora mantenuto quelli che sono i contatti, le misure, le reali percezioni di quello che è l'Essere Unico, originale, e queste percezioni si definiscono attraverso quello che è il Movimento Originale, perché molto abbiamo detto di esso, ma mai siamo assieme riusciti a definire precisamente cosa fosse questo Movimento Originale.
La vita dell'uomo ha per forza di cose una scadenza, ha per forza di cose un limite fisico e temporale; questo limite è scandito precisamente da quello che è il Movimento Originale, sia per l'uomo che è in grado di esprimere fino in fondo la sua possibile età fisica, ma anche per colui che muore bimbo, perché quello che è il Movimento Originale non ha i limiti del tempo e dello spazio ma in fondo è semplicemente la realizzazione di quello che è il passaggio, della parentesi, della realizzazione.
Sono certo che per l'uomo non sia indispensabile vivere una vita che duri tempo più o meno lungo...la qualità della vita dell'uomo è data dalla sua scelta, dal suo peccato originale che ha espresso libero arbitrio. Tutto ciò che viene dopo questo momento è semplicemente legato a quello che è il bisogno dell'essere di esprimere attraverso un'esperienza la sua potenzialità. Anche il bimbo che muore ha la stessa qualità di colui che fino a tarda età ha vissuto e trascorso la propria vita. La qualità è il valore, si esplica semplicemente in quell'attimo che fu la scelta di incarnarsi.
Può apparire difficile, può apparire illogico ciò che sto dicendo. Si è cercato in molti modi di esprimere con formule e filosofie questo concetto, ma se certi siete che in fondo quella che fu l'espressione di scelta di incarnarsi appartiene all'essere unico, diventa logico e sensato anche pensare che il trascorso del vivere non abbia più senso. Forse è prematuro che io parli di questo, ma vorrei tanto che voi vi concentraste su quella che fu la scelta del libero arbitrio e la conseguente definizione della dualità. L'uomo incarnato, colui che nasce, si trova per forza di cose di fronte all'indispensabile bisogno di definire un percorso che lo porti ad essere ciò che fu.
Tutto ciò che allontana il proprio divenire diviene scelta da evitare, da definire quale negativa.
Questa percezione attraverso, sì, strumenti quali il corpo oppure la mente, ma anche attraverso quel contatto preciso che la parte spirituale dell'uomo ha con quello che è il Movimento Originale.
Esiste una forza latente, una direzione occulta quasi, che porta con sé l'uomo nel suo trovarsi di fronte a scelte attraverso le quali esprimere libero arbitrio.
La mediazione fra queste tre componenti porta a far sì che venga – la scelta – qualificata attraverso una possibile e pessima attraverso quell'altra. Il dualismo rende positivo l'avvicinarsi a quella che è la destinazione e negativo tutto ciò che allontana da essa.
Attraverso il riconoscersi nella possibile scelta negativa si va a dare forza e sostanza a quella che è la parte “maligna”, in qualche modo, dell'essere...la parte che può scegliere di non avvicinarsi a quella che è la destinazione ineluttabile. E se la scelta ha valore e ha senso per l'individuo, tanto più ha da esserlo per coloro che accanto a lui si pongono.
La scelta può essere diversa, a volte opposta, a volte incomprensibile, ma quando essa è percepita quale non-direzione verso ciò che ci attende, diviene essa sbagliata, male, da non essere afferrata.
È molto difficile per me riuscire a parlare della dualità; posso farlo attraverso quella che è la vostra presenza, il vostro essermi compagni e fratelli. Riuscirò sempre meglio, probabilmente....ma vorrei con questo mio dire di questa sera cercare di affermare che la dualità è componente indispensabile dell'uomo affinché quella che è la parte mentale e fisica possa seguire la direzione che la parte spirituale asseconda attraverso ciò che è la Corrente Originale.
Si crea un mondo, si crea uno spazio, si crea un tempo attraverso i quali riconoscere – attraverso la mente e attraverso il corpo – quello che è il movimento che ci porta là e dove tutto ciò verrà compiuto.
Aiutatemi in questo mio comprendere, cerchiamo attraverso il corpo comune di essere cosa unica, un unico corpo...qui...ora.
Sia lo stagno il nostro strumento, sia lo stagno il nostro luogo.