venerdi sera gruppo di ricerca medianica e spiritismo

Quelli che sono morti non se ne sono mai andati sono nell’ombra che si rischiara e nell’ombra che si ispessisce I morti non sono sotto la terra sono nell’albero che stormisce, sono nel bosco che geme, sono nella dimora, sono nella folla Ascolta più spesso la voce del fuoco, odi la voce dell’acqua ascolta nel vento del cespuglio i singhiozzi è il soffio degli antenati I morti non sono sotto la terra, sono nel seno della donna. sono nel bimbo che vagisce sono nel fuoco che si spegne

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25 settembre 2009

Ddiciottosettembre 09

Capisco, comprendo che sia difficile cercare per forza di cose di spiegare, di rendere concetto, di rendere immagine ciò che vogliamo raggiungere attraverso il corpo comune, attraverso il porsi sulla soglia.
Sapete bene ormai che è il superamento dell’individualità che porta ad amplificare le possibilità che l’individuo, l’uomo possiede.
Solamente superando i limiti,solamente superando quelle che sono le costrizioni, le scatole che contengono, che imbrigliano l’uomo si può giungere ad amplificare la sua possibilità spiritica, energetica. Il superamento dell’individualità è sempre stato ricercato perché è lampante la possibilità; si sono utilizzati tanti strumenti, tanti mezzi, tante forzature anche…pensiamo alla meditazione, ma pensiamo anche allo stordimento degli allucinogeni oppure all’alcool per poter chetare in qualche modo il controllo che la mente, e non solo la mente ma anche il corpo fanno sulla possibilità di andare aldilà del limite dell’individualità.
Sono tecniche, sono strumenti che portano, attraverso una pratica precisa, ad andare a forzare quello che è il limite che la mente pone, la guardia, il controllo. Noi cerchiamo qualcosa di diverso, qualcosa di ancora più difficile: vogliamo che la mente giunga a decidere di poter superare l’individualità…per cui il superamento dell’individualità diviene cosciente, diviene una scelta di libero arbitrio, diviene una promessa, una decisione, una volontà.
È chiaro che in questo modo sia veramente più difficile, ma è anche più profondo, è anche più intimo il passaggio. Attraverso la tecnica, attraverso la forzatura si può giungere per attimi, per situazioni, per stordimenti a superare quella che è l’individualità per andare a cogliere, semplicemente cogliere quella che è la condizione aldilà dell’individualità.
Il nostro intendimento è quello di poter cercare un modo, una strada che attraverso una scelta volente ci porti, quando lo desideriamo, a superare l’individualità e divenire in questo modo padroni di questa possibilità.
Se il superamento dell’individualità e l’amplificazione delle possibilità dell’individuo sono forzature e rimangono fine a sé stesse, rimangono sterili, divengono semplicemente prese di coscienza, divengono un affacciarsi alla finestra, divengono un misurare ciò che è lo stato aldilà del controllo dell’individuo. Il superamento dell’individualità attraverso il cedere del corpo comune diviene un percorso, diviene una verifica, e in questo stato di cose voi sarete completamente presenti ed attivi in questo stato che è il superamento dell’individualità.
La strada è sicuramente più ardua, l’impegno è sicuramente più grande, più completo, più profondo, ma i frutti che tutto ciò porta saranno frutti durevoli, stabili…non attimi, non bagliori, non lampi.
Torno a dire, è più difficile, più laborioso, più logorante, ma anche voi avete utilizzato quello che era la forzatura dello spiritismo; già dicemmo, già stabilimmo che lo spiritismo non era altro che la possibilità di cogliere la visione aldilà della soglia, aldilà di quella che era la morte dell’individuo, la morte dell’uomo fisico per comprendere che esisteva qualcosa anche nel momento in cui l’individuo cessasse la sua presenza.
Questo prendere coscienza, questo affacciarsi alla soglia vi ha permesso di affidarvi alla possibilità, accettare questa dimensione che supera il limite fisico dell’uomo. Il corpo comune, il superamento cosciente dell’individualità è lo strumento che può ricreare quelle condizioni che solamente la morte ha causato. Se la morte non è stata altro che il traumatico passaggio da una condizione all’altra, per voi il superamento dell’individualità non è altro che la possibilità di attivare possibilità più grandi, quello di esprimere al meglio il tesoro che avete intuito, avete visto, avete verificato, avete caricato in voi.
Se lo spiritismo porta a cogliere quello che è il superamento di esseri estranei al vostro essere individuo, il corpo comune non è altro che la possibilità per voi, per ognuno di voi, di attivare ciò che per altri è stata la costrizione, il passaggio, la morte.
Il tesoro è intuire, il tesoro è comprendere, è capire che esiste una dimensione che valichi quello che è il limite dell’individuo. La ricerca che arricchisce questo tesoro, che lo fa fruttare, che lo rende sempre più prezioso, è praticare la possibilità che avete intuito.
Se per colui che muore la costrizione del passaggio non fa altro che costringerlo ad attivare possibilità diverse da quelle che sono la fisicità dell’uomo, dell’individuo…voi che invece avete ancora la possibilità e la piena potenza e controllo di tutti questi strumenti fisici che appartengono all’uomo incarnato, diviene ancora più difficile perché non vengono azzerati, spenti, ma rimangono vivi, attivi, luminosi.
Si cerca la strada, si cerca il modo e si cerca il convincimento che porti la mente ad accettare il suo chetarsi, spegnersi…ma non credo sia questo il modo, non credo perché non avendolo mai sperimentato né mai potuto sperimentare, cerco di intuire attraverso il vostro cercare quale sia il modo giusto o il modo sbagliato, il modo più proficuo…quello statico è impossibile.
La continua ricerca della comprensione, della motivazione, della spiegazione, della logica, della bontà…della giustezza di ciò che fate vi logora, vi fa perdere energia, tempo. Cercare, attraverso il messaggio, di esprimere qualcosa che soddisfi la mente vostra e quella degli altri…la verifica della genuinità del messaggio è tempo perso.
Il messaggio ha da essere, il messaggio ha da essere espresso ma ha da dire cose che non appartengono al vostro ragionare, al vostro cercare di capire, al vostro ragionato e al vostro capito.
Cedere al corpo comune è la cosa che io credo sia più difficile, ma se arrivaste a comprendere che il cedere, mettersi a disposizione non voglia dire cedere a colui che in quel momento guida oppure a colui che parla o esprime il concetto più capace…ma è cedere a quello che è il movimento che porta quello che è il superamento dell’individualità, è cedere alla bontà della ricerca, è cedere alla fede in essa.
Il messaggio ha da essere, la comunicazione ha da essere attivata, ma è una comunicazione che va a superare, a prevaricare quello che è il mentale, il logico e il comprensibile.
Cedere perché si è convinti che quello sia l’unico strumento possibile che porti all’espressione del tesoro intravisto. Cedere, perché solamente cedendo si possa proseguire nella ricerca; cedere non a me, cedere non a nessuno di voi ma cedere per se stessi perché già il cedere è buona cosa.
Superare l’individualità senza che tutto quanto sia reso muto, ceco e sordo. Arduo impegno, non vi è dubbio…ma se io, da incapace di dire, di sentire o di vedere sono in grado di essere qui con voi modo c’è, possibilità esiste, strumento attivo è stato creato.
Vorrei tanto che voi foste in grado di comunicare al mio non essere uomo, al mio essere sordo e cieco, vorrei tanto che voi poteste essere in grado di dirmi, così come io cerco di essere in grado di dire a voi, senza che possiamo utilizzare lo stesso strumento, lo stesso…………………………….
Non sono mai stato in grado di amare né sono in grado di cogliere il valore dell’amore, nel momento in cui io cedo il mio essere e faccio la mia presenza comune con voi……………………
Lo stagno ora, è là che siamo in grado veramente di comunicare, è là che siamo in grado veramente di essere simili, fratelli nella ricerca.

Io che fui il viaggiatore, divenni bravo viaggiatore nel momento in cui dimenticai la mia lingua.
Era un grosso fardello, impedimento, parlare una lingua in un paese dove nessuno comprendeva ciò che dicevo loro. Feci uno sforzo grande per abbandonare quello che era il mio parlare, il mio spiegarmi, il mio comunicare…ma riuscii a divenire davvero abile viaggiatore nel momento in cui accettai questa privazione; riuscii ad avvicinare le persone che incontravo, riuscii a dialogare con loro, scambiare, gioire e soffrire. E ’questo abbandonare il mio dire conosciuto che mi fece grande viaggiatore…e più mi allontanavo da dove i suoni avevano senso, più divenni capace e abile viaggiatore.
Grazie a Dio esistono lingue diverse….
Grazie a Dio per la torre….