venerdi sera gruppo di ricerca medianica e spiritismo

Quelli che sono morti non se ne sono mai andati sono nell’ombra che si rischiara e nell’ombra che si ispessisce I morti non sono sotto la terra sono nell’albero che stormisce, sono nel bosco che geme, sono nella dimora, sono nella folla Ascolta più spesso la voce del fuoco, odi la voce dell’acqua ascolta nel vento del cespuglio i singhiozzi è il soffio degli antenati I morti non sono sotto la terra, sono nel seno della donna. sono nel bimbo che vagisce sono nel fuoco che si spegne

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23 settembre 2010

diciasettesettembre 2010

Come già vi ho detto, io sono più vicino a quella che era la condizione della matrice che a ciò che è la condizione dell’individuo, dell’essere incarnato, dell’uomo. Vi ho detto che mi basta volgere il capo per intravedere ancora quella che era la struttura immutabile, che era la situazione prima dell’esplosione che ha portato alla creazione, del preciso sminuzzamento di quella che era l’unica essenza, la matrice, in quella moltitudine di situazioni e di individualità che sono l’universo….ma sono anche certo che il mio cammino mi porti ad avvicinarmi a quella che è la condizione vostra, il mio cammino mi porti a creare quella che è la definizione mentale che appartiene all’individuo…individuo pertanto tale, singola e precisa configurazione, unità precisamente distaccata da quella che era l’insieme unico che era la matrice.
La matrice tutto quanto contiene e per poter dare verità a questa affermazione ha avuto bisogno di frantumarsi in questa grande esplosione che ha creato ogni singolo particolare, componente di questa unica cosa che è la matrice, che è rimasta tale anche nel momento della frantumazione; è stato solamente una testimonianza questo scindersi in innumerevoli parti.
Se così non fosse stato non avrebbe potuto rendere vera l’affermazione che la matrice contiene ogni qualsiasi cosa, parte, frammento, sfumatura di quello che è l’essere unico. La condizione della matrice è la vera condizione stabile che si trova all’inizio e alla fine – che non sono due differenti posizioni, tempi, spazi - ma rimane precisamente salda, la dove è.
È semplicemente quella che è l’affermazione della completezza che rende spazio e tempo reale e di questo bisogno, di questa necessaria testimonianza, voi siete fedeli e precisi campioni. L’unica vera condizione stabile, torno a ripetere, era la matrice; la matrice è punto di partenza e punto di arrivo, era la perfezione, è la perfezione…ma anche per poter affermare questa mia verità si è avuto bisogno di creare quelle che erano le diverse sfumature, il passaggio da quella che era perfetta condizione all’esplosione delle singole individualità, per il ritorno poi successivo e innegabile, impossibile se non in questo modo, a ciò che era di nuovo l’unità.
È semplicemente nell’unità la verità dell’amore, è semplicemente nell’unità la verità della libertà.
La condizione della libertà è la vera essenza di quella parte di matrice che è in ognuno di voi…e il cammino che porta ad essa è il cammino che porta all’amore, che viene raggiunto solamente nel momento in cui ciò che è matrice ritorna tale. All’uomo è consentito solamente camminare in quella direzione o, meglio ancora, agevolare quello che è il movimento naturale che porta a quella condizione originale della matrice.
Solamente al congiungimento e al completamento di essa anche l’amore diviene vera essenza, viene raggiunto, viene completato, perfettamente definito. Pertanto quando vi dissi che l’uomo solamente può cercare di tendere a quella condizione è un’affermazione vera…e tanto più per me oggi lo è nel momento in cui mi stacco da quella condizione per giungere alla parzialità della condizione dell’essere individuale, incarnato, perché è di esso che stiamo parlando, di esso, che voi rappresentate.
Testimoniare la purezza, la precisione di questo amore, del corpo comune che è la matrice, è esprimere libertà, che viene raggiunta solamente nel momento in cui nuovamente la matrice va a ridefinirsi. Non so se ciò che sto cercando di spiegarvi possa essere accettabile da voi; sicuramente non sperimentabile, io credo, perché troppo lontano per ciò che è il ricordo dopo la vostra incarnazione, è troppo lontano per quello che sarà la vostra destinazione dopo la morte…difficilmente può essere percepito e condiviso, quantomeno riconosciuto come possibile.
Ma quando l’uomo si trova a cogliere quello che ho chiamato movimento originale cercando di credere perché è possibile che così sia, che sia una volontà precisa dell’uomo la direzione che la corrente originale porta, si va a cogliere quello che è l’armonia nel divenire, l’uomo può intuire cosa sia l’amore e la libertà di poter esprimere quella condizione.
L’individuo è veramente libero nel momento in cui può esprimere la matrice che è in lui, che è unica cosa, che è essere-con qualsiasi individualità esistente; ma già potendo unire due o più individualità attraverso una ricerca d’amore o il bisogno di creare parvenza attraverso un corpo comune, si ha possibilità di cogliere tracce, si ha possibilità di sentirsi nel movimento giusto, nella corrente unica.
La mia difficoltà ad essere con voi a condividere la capacità vostra di intuire e di leggere è minata da quella che è la poca distanza che ancora mi separa da quello che era la coscienza della matrice e di ciò che io ero…ma sono ben certo che la mia nascita attraverso la volontà e la libera scelta, libera da costrizioni o condizionamenti, sia stata quella di pormi all’incontro con voi che così diversi, stranieri da ciò che era la mia condizione di partenza siete.
Io mi sono posto in quella che è la corrente originale che appartiene al divenire, che accompagna l’individuo uomo al ritorno alla matrice. È indispensabile per me stimolarvi a perseguire quello che è il bisogno dell’essere libero, libero di mostrare e testimoniare nelle azioni e comunque nella presenza nell’essere di ciò che è la matrice. La matrice non ha colori ma possiede tutte le sfumature possibili, la matrice non ha suono ma appartiene ad essa qualsiasi tonalità. Riconoscete il vostro colore, la vostra vibrazione, e portatelo a fondersi in quello che è l’unico possibile amore, che è l’eucaristia, la completezza, l’unione, la comunione di ogni singolo particolare che l’esplosione, la frammentazione, ha creato. E non cercate mai di pensare che nel momento in cui l’esplosione, la frammentazione, è avvenuta, l’unità non ci sia, non esista; non è assolutamente vero.
Ha posto forme cangianti, complesse, impossibili da comprendere ma rimane unica matrice…fissa, stabile….immutabile. non esiste variazione, movimento, in ciò che è la stabilità della matrice. Sentitevi parte di essa perché senza il vostro particolare, la vostra individualità, essa non potrebbe essere intera. Perseguire amore, cercare attraverso la libertà, dimostrarlo e testimoniarlo credo che sia proficuo modo di essere uomo. Voglio anche ripetere che comunque ciò che è il movimento originale, l’evoluzione, vi porterà a tornare ad essere ciò che eravate; il timore non ha neppure da sfiorarvi che ci possa essere possibile soluzione diversa da ciò. In questa mia affermazione, però, tutto e il contrario di tutto può essere contemplato, il percorso può essere tortuoso, l’affidarsi – per colui che riconosce in sé possibilità di libero arbitrio- è ardua certezza, ma cedere a questa visione è segno di forza, è segno di capacità, di intuizione, è intuizione già avvenuta che porta alla consapevolezza e alla coscienza, ed è bagaglio che già vi appartiene.
È giusto saggiare i limiti della scatola in cui ciò che è matrice si trova….e questa scatola non è altro che l’uomo con la sua definizione e il suo essere limitato, perché così deve essere. Non pensate che sia un danno essere uomo, che sia un limite essere uomo; lo è sicuramente ma è un limite necessario, proprio perché questo limite non farà altro che affermare con precisione l’integrità della matrice.
Capisco che sia più facile tratteggiare singole porzioni di quello che è il disegno ma sento anche il bisogno da parte vostra di abbracciare a volte porzioni più ampie di esso.
Cerchiamo il corpo comune ora, cerchiamo di davvero essere simili e fratelli, unica cosa;cerchiamo di creare con esso la scintilla che è precisa testimonianza di quello che è l’essere unico, corpo comune, matrice……