venerdi sera gruppo di ricerca medianica e spiritismo

Quelli che sono morti non se ne sono mai andati sono nell’ombra che si rischiara e nell’ombra che si ispessisce I morti non sono sotto la terra sono nell’albero che stormisce, sono nel bosco che geme, sono nella dimora, sono nella folla Ascolta più spesso la voce del fuoco, odi la voce dell’acqua ascolta nel vento del cespuglio i singhiozzi è il soffio degli antenati I morti non sono sotto la terra, sono nel seno della donna. sono nel bimbo che vagisce sono nel fuoco che si spegne

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06 giugno 2010

ventottomaggio 10

Qual è il mio obiettivo, qual è il mio intendimento?
Una domanda che probabilmente ha bisogno di una risposta, ma è una risposta che ha molte vie d’accesso, molte componenti, e cercherò di legarle per dare senso, per dare possibilità di comprensione. di certo so che quello che sto facendo non so se voglio farlo o se siete voi che volete farlo – ma di fatto lo sto facendo –ma quello che è il mio gioco, quello che è il mio intendimento, il mio ruolo in questo momento, è quello di rompere quelli che sono gli schemi.
Se per molto tempo questo cerchio è stato proiettato su quello che era il superamento della soglia, pertanto sull’incontro con i cari trapassati, pertanto lo spiritismo, pertanto cercare il collegamento, attivare la fedele cronaca di ciò che avviene dopo la morte…quello che sto cercando di fare è ribaltare lo spazio e il tempo, portare verso la vita la vostra attenzione. Ma perché lo faccio?
Credo che sia facilmente comprensibile…se quello che è il vostro rivolgere attenzione e ricerca è verso coloro che hanno superato la soglia, su coloro che sono morti, trapassati, che hanno completato quella che è l’esperienza fisica e terrena dell’uomo attraverso la sua vita…proiettano anche l’attenzione, l’agire, anche la possibilità di arricchimento vostra nel contatto con queste entità che si trovano ormai al termine di quella che è l’esperienza dell’uomo, termine conclamato dalla morte fisica, termine ben preciso, termine dal quale non si può più tornare indietro, non esistono altre possibilità.
Tutto ciò è sicuramente servito ad affermare, a toccare, a percepire la vita aldilà della morte…pertanto la componente spirituale e spiritica dell’uomo, libero, mondo da quello che è il corpo…sicuramente dal corpo solamente perché abbiamo assieme compreso ed afferrato il fatto che la mente vada a trasmigrare anch’essa aldilà della soglia e ancora agisce anche se non più padrona di quello che è uno strumento fisico che è il corpo dell’uomo. Tutto ciò è servito, serviva allora, ma oramai questo aspetto è completato, è affermato, è grano di consapevolezza ben preciso da voi sgranato ormai, su quello che è il rosario del vostro vivere. Era importante per cui far tesoro di questa consapevolezza da voi acquisita per ribaltarlo in una situazione diversa, in uno spazio, in un luogo diverso da quella che era la morte, da quello che era il superamento della soglia che avveniva solamente attraverso la morte fisica.
Avevo bisogno che voi portaste quella che era la coscienza e la consapevolezza, acquisita attraverso la ricerca spiritica, in un luogo diverso che fosse lontano da quella che era la morte fisica.
Ripeto, non so se era mio intendimento o vostro bisogno questo stimolo che mi ha portato ad agire, a testimoniare presenza…di fatto ho cercato di portare la vostra attenzione a quella che era la nascita, l’altro capo, l’antipode di quella che era la morte, la morte fisica, quella che era stata la fede in qualche modo affermata di ricerca del vostro essere gruppo spiritico…non negandola, non considerando superata questa esperienza ma, in qualche modo, divenuta consapevolezza acquisita, pertanto necessario – perché non fosse sterile questo obiettivo raggiunto – poter portare l’energia e la forza che la consapevolezza ha creato dentro di voi, in una situazione diversa, più vicina a quello che è il vostro vivere quotidiano.
In questo modo avreste potuto tradurre attraverso strumenti sempre migliori e possibilità, capacità, energie sempre più pure, ad agire in quello che è il vivere quotidiano.
Io non mi sono mai incarnato, io non sono mai nato, io sono aldilà della soglia non passando attraverso quella che è la morte fisica dell’uomo. Mi pongo in quella dimensione che non più diviene come punto finale del vivere, ma una dimensione che avvolge quella che è la vostra nascita, la vostra vita e la vostra morte in un’unica grande sfera che tutto quanto avvolge..sì..quello è il termine giusto, che tutto quanto protegge e comprende.
Mi pongo dall’altra parte e porto la vostra attenzione, la vostra ricerca, ho cercato di stimolare attraverso la domanda del perché del vostro volervi incarnare per portare la vostra attenzione – ripeto – la vostra ricerca, in quel punto che ben sappiamo però che è simile, è identico, pari cosa a quella che è la soglia aldilà della morte…un’unica identica dimensione che voi collocate però diversamente in tempo e spazio.
Questo mi aiuta a far sì che voi possiate in qualche modo comprendere, definendolo, lo spazio e la dimensione nella quale io sono. Cerchiamo pertanto di focalizzare il nostro pensiero, il nostro cercare, a quella che era ed è stata la vostra nascita.
Quando una nuova entità si incarna esprime un preciso atto di libero arbitrio, esprime volontà netta; ma questa volontà non è sufficiente perché questo nuovo uomo possa nascere, possa essere, possa esprimersi in quella veste che è dell’uomo, dell’uomo incarnato. Non basta, ripeto, non basta una singola scelta di libero arbitrio affinché lui possa nascere. Esistono scelte che vanno a creare di nuovo un’unità di scelta; se non ci fosse un corpo che possa ospitare…un corpo fisico con precise dimensioni, caratteristiche materiali che possano accogliere questa nascita, che è una nascita di corpo fisico, materiale, non può avvenire questa nascita. Ripeto, non basta un’individuale scelta di libero arbitrio perché la nascita possa avvenire.
Come per ciò che avviene dopo la morte fisica, dove l’uomo più non può scegliere direzione, se morire oppure rimanere in vita ed esprimere ancora possibilità attraverso il corpo fisico, abbiamo dato per scontato che anche la nascita abbia questa costrizione.
Se colui che muore, se colui che attraversa la soglia è costretto in questo passaggio perché il corpo cede, la mente con difficoltà sopporta ed alimenta un fisico a volte malridotto ed incapace, diamo per scontato che anche per colui che nasce esiste un percorso scontato e impossibile da poter scegliere e definire…ma così non è.
Io vorrei che voi foste in grado di rivivere quell’attimo che è la nascita….e qual è il modo migliore se non far nascere qualcuno che non ha mai potuto incarnarsi?
Potremmo essere…potreste essere in grado di far nascere un’entità, se non un uomo, un’entità definita, un individuo….io potrei essere quell’individuo. Io potrei esprimere libero arbitrio in questa mia disponibilità, ma se non esiste da parte vostra quella scelta di libero arbitrio che mi permetta di poter avere voi quali vettori per la mia nascita…mai potrei.
Due genitori che scelgono di avere un figlio sempre esprimono scelta di libero arbitrio; anche quando la nascita è un incidente, è una disattenzione, esiste sempre la possibilità di precludere la possibilità di questo nuovo essere di vivere. Pertanto le scelte sono tre, indispensabili.
Di nuovo si va a creare quella che è l’unione di tre componenti senza le quali nulla può nascere, nulla può essere creato.
Riuscire a percepire l’attimo della nascita, la scelta, la volontà affinché una nascita possa avvenire, proietta grandi orizzonti di fronte all’uomo; se quando l’uomo ricerca su quella che è la morte il termine fisico dell’esperienza, esistono pochi orizzonti possibili, poche scelte presenti di fronte all’uomo…ma per quella che è la nascita tutto quanto viene stravolto…è un’esplosione di possibilità, di scelte e di volontà. Io sono certo di non poter volere, io potrò esprimere scelta di libero arbitrio solamente quando voi sarete stati vettori e strumenti portanti della mia possibilità di nascita.
Non possiamo esprimere libero arbitrio su un altro essere, abbiamo detto, ma possiamo scegliere per noi di essere strumento affinché una scelta di libero arbitrio, una volontà, possa avvenire.
Non so, non so se mai riuscirò ad essere entità, nuovo nato…è affascinante pensarci…
Via ora….troppo……………………………………………………………………………………


Il corpo comune, cerchiamoci in esso, facciamo in modo di trovarci oltre che di cercarci…..sentiamo la presenza….io ci sono e vi chiamo………………………………………...