venerdi sera gruppo di ricerca medianica e spiritismo

Quelli che sono morti non se ne sono mai andati sono nell’ombra che si rischiara e nell’ombra che si ispessisce I morti non sono sotto la terra sono nell’albero che stormisce, sono nel bosco che geme, sono nella dimora, sono nella folla Ascolta più spesso la voce del fuoco, odi la voce dell’acqua ascolta nel vento del cespuglio i singhiozzi è il soffio degli antenati I morti non sono sotto la terra, sono nel seno della donna. sono nel bimbo che vagisce sono nel fuoco che si spegne

Nome:

15 febbraio 2014

settefebbraio 2014

Il male e la paura di esso. La paura, ripeto, perché è questo il motivo per cui parliamo del male, ancora, di nuovo. Ripeto, cercare di legare, spiegare la presenza e l'essenza del male attraverso la negazione dell'Essere Unico e attraverso coloro che per primi negarono, consapevoli dell'evidenza, della realtà dell'Essere unico, loro che arrivarono a negare il proprio cedere all'unicità, all'unità. Già ve lo dissi, io non credo che gli angeli caduti siano la personificazione del male; l'arbitrio è sacro, l'arbitrio è garantito, senza di esso non verrebbe riconosciuta la qualità divina di ogni essere, pertanto ripeto, non sono gli angeli caduti ad essere il male. Gli angeli caduti sono verità, testimonianza della sacralità del libero arbitrio, della divinità del libero arbitrio, caratteristica precisa di identità. Il male è ben altro, il male è proprio tutto ciò che si fa per cercare di impedire l'espressione del libero arbitrio. Gli angeli caduti, già vi ho detto, sono stati utilizzati come esempio per l'affermazione del loro agire o il contrario di essa. Sono stati un esempio pericoloso per coloro che credevano di conoscere la verità, per coloro che sicuri e certi affermavano la visione; esempio pericoloso perché libero e vero, esempio pericoloso perché impossibile da imbrigliare, impossibile attraverso un atto di volontà che appartiene all'uomo, all'essere incarnato. L'unica possibilità che l'uomo aveva era di -in qualche modo- demonizzare questa libertà marchiandola. Il male è quando qualcuno cerca di prevaricare l'altro imponendo ciò che lui ritiene sia la cosa giusta, la verità, lordando questo termine. Molte volte già vi dissi che nessuno mai potrà impedire all'essere di esprimere arbitrio, perché è la sua natura, la sua matrice...ma riconoscere ciò vuol dire togliere potere e capacità a coloro che affermano di conoscere la verità, coloro che si arrogano il diritto di essere veri per ognuno, per tutti quanti, coloro che si pongono davanti e che bollano tutti coloro che non li seguono con marchio infamante. Dare giudizi, affermare colpevolezza, giudicare malignità...il male agisce. È consentito ad ogni uomo, ad ogni essere, il libero arbitrio; è garantito e la garanzia di esso non per forza porta nella direzione di ciò che è vero. Ogni uomo, ogni essere dovrebbe esprimere arbitrio per ciò che compete a sé stesso. Già vi dissi, potete cambiare solamente quella che è la vostra vita; illudersi di poter cambiare la vita di chi vi sta attorno è pura follia, è falsità. Il male agisce, vi ho detto che esistono volontà votate all'espressione del male, disponibili ad utilizzare qualsiasi mezzo per costringere ed allettare, ma non bisogna aver timore di subire il male; un uomo può essere costretto a fare qualche cosa -anche questo già ve lo dissi- ma non potrà mai essere costretto ad essere ciò che lui non è. Avere timore del male è cosa sciocca, puerile, da bambino, da incapace, da colui che non è in grado di vedere. Chi ci vuole male può darci sofferenza, costrizione, ma se l'uomo sarà in grado di capire e dare senso, se l'uomo sarà in grado di essere certo della sua possibilità di arbitrio...il timore più grande che dovreste avere è quello di perseguire voi il male, arrivare alla convinzione falsa di vedere nitidamente qual'è la verità. Non esiste verità assoluta, non esiste nitida visione ma un continuo cercare, un continuo riconoscere testimonianza fedele, vocazione. Lungi da voi l'idea di essere maestri, lungi da voi il pensiero di poter indicare via; siate sempre pronti ad accettare conversione, non preparate mai nulla che non possa essere facilmente abbandonato, non ponete troppo peso su gradini che non sono tali. Sfrondate, liberate, alleggerite. Il male esiste, lavora, il male c'è, il male vi conosce..ma, per tornare ad un'immagine cara, evitate di irrigidire la bolla, sia essa permeabile, sia essa inconsistente affinché l'urto possa essere incapace. La sofferenza, la malattia, sono condizioni dell'uomo, sono i limiti indispensabili, sono limiti che affermano la fragilità, la consistenza pesante e rigida della veste umana, semplicemente condizione materiale che afferma il limite, per fortuna afferma il limite della condizione umana; se così non fosse, quale pazza follia ubriacherebbe l'uomo? Accettare questa verità, dare senso ad essa, accoglierla come vera anche nella malattia e nella sofferenza farà sì che siano meno pressanti le urla che il corpo esala. Non è certo questo, il male. Il male diventa vero quando non lo si subisce ma quando lo si afferma con lucido arbitrio. Non abbiate timore, ripeto, del male che possa causare a voi disturbo, ma abbiate timore di non essere voi a scegliere ed affermare il male, attraverso la bugia, la menzogna del saper vedere. Chiaramente il mio dire non è che testimonianza di ciò che io sono, come già tante volte vi ho detto; chiaramente il mio dire non è verità assoluta, non è dottrina ma semplicemente la mia percezione, la visione che ho per me di ciò che io sono e quale direzione scelgo, in quale modo esprimo arbitrio e, attraverso questo volere, cerco verità. Già vi dissi, per ciò che io sono non subisco l'angoscia del dubbio ancora...e vorrei tanto che anche voi dissipaste le brume della paura, del timore e del dubbio; il male esiste, non lo nego, ne sono certo, ma non potrà scalfire verità e non potrà impedire arbitrio. Cercate di essere leggeri, limpidi, che il vostro essere traspaia, sia visibile, sia comprensibile.