venerdi sera gruppo di ricerca medianica e spiritismo

Quelli che sono morti non se ne sono mai andati sono nell’ombra che si rischiara e nell’ombra che si ispessisce I morti non sono sotto la terra sono nell’albero che stormisce, sono nel bosco che geme, sono nella dimora, sono nella folla Ascolta più spesso la voce del fuoco, odi la voce dell’acqua ascolta nel vento del cespuglio i singhiozzi è il soffio degli antenati I morti non sono sotto la terra, sono nel seno della donna. sono nel bimbo che vagisce sono nel fuoco che si spegne

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23 giugno 2013

quattordicigiugno 2013

Ho promesso di circoscrivere il mio dire e non allargare troppo gli argomenti caricandovi perché tutto ciò sminuisce a volte il senso, lo fa divenire meno importante, meno preciso. Devo sforzarmi in ciò perché mi accorgo che diviene sempre più facile, quasi inconsapevole allargare il mio dire cogliendo anche le vostre presenze e i pensieri che portate con voi in questo cerchio. Venerdì scorso parlai delle menzogne, delle bugie che l'uomo subisce e testimonia quando ha la convinzione assurda e sbagliata di sapere: sapere qual è il modo giusto. Ogni parte della creazione contiene in sé misura precisa di ciò che è l'Essere Unico; non è una semplice parte – anche questo ve lo dissi già – non sono tante parti che vanno a comporre l'unità, l'Essere Unico, ma ogni singola individualità è misura precisa, immagine e somiglianza di ciò che è l'Essere Unico. Un altro fatto che credo sia importante affermare è che questa parte, questa componente, è immutabile....l'essere Unico non può divenire, già vi dissi. L'uomo, da prima che nascesse e dopo che morirà, avrà in sé questa matrice immutabile; non potrà essere resa migliore o peggiore. L'unica possibilità che ha l'uomo è di prendere coscienza sempre meglio di questa componente, l'evoluzione porta a questo, non porta al miglioramento di quella componente spirituale, matrice immutabile di ciò che è l'Essere Unico. Riconoscere questo fatto è arduo, difficile; credere che l'essere che riteniamo più cattivo possa avere pari fedeltà della misura dell'Essere Unico così come l'essere più illuminato...ma di fatto è così. Ogni uomo che incontrate – e fermiamoci alla parte del Creato che riguarda l'uomo -, ogni uomo che incontrate è misura precisa e fedele di ciò che l'Essere Unico è. Pensare diversamente è una menzogna, è bugia; diviene menzogna e bugia perché ognuno di voi è consapevole di ciò: che in sé, che in ognuno di noi esiste quella misura precisa dell'Essere Unico. Quando subiamo un'offesa, quando subiamo un urto, noi giudichiamo dimenticando che l'urto è semplicemente l'urto alla bolla, non verità, semplicemente finzione ed apparenza; crediamo che quell'uomo che noi non riconosciamo capace abbia bisogno di crescere, di divenire. Sicuramente ha questo bisogno ma il divenire appartiene solo alla consapevolezza dell'appartenenza. Non servirà a nulla il nostro giudizio e il nostro atteggiamento nei suoi confronti. Un'altra cosa che già vi dissi è che non possiamo credere di poter cambiare l'altro. Ogni individuo cambierà sé stesso perché l'espressione del libero arbitrio porterà a ciò. Violare questo diritto, credere di violare questo diritto, è menzogna. Ogni uomo per sé può decidere, ogni uomo per sé, anche nelle costrizioni peggiori, nel dolore e nella sopraffazione, avrà la capacità vera di poter scegliere. Nessuno mai potrà prevaricare questa verità; ogni essere, ogni uomo che incontrate ha pari dignità, ha pari verità. È chiaro, questo dire può apparire cibo e........................................................................................... Ho anche affermato che l'uomo necessita di tante menzogne e bugie perché possa essere capace di vivere la propria occasione e tutto ciò non ci deve disturbare. Rimane ben chiaro che il tempo e lo spazio è una misura che l'uomo ha garantito a sé stesso perché possa avere la capacità fino in fondo di esprimere arbitrio. Creder che la percezione individuale sia verità assoluta, sia capacità di leggere scandendo con precisione ciò che è la Creazione, non ha in sé verità. L'uomo è capace, l'uomo è potente della potenza del Creatore; la facilità e la semplicità del creare tempo e spazio è un'inezia di fronte alla possibilità dello scegliere per cambiare. Pertanto tanto tempo abbiamo e tanto spazio davanti a noi, tanto quanto serve. Non credo che i limiti del tempo e dello spazio debbano ingabbiare, creare urgenza là dove non serve, creare spazio finito, muro che tutto cessa. Un altro dei pensieri che assalgono facilmente l'uomo è ciò che riguarda il merito e le capacità espresse al fine di arrivare al merito; ma se accettiamo il fatto che all'uomo non rimane che la possibilità di cogliere in sé consapevolezza d'identità, il percorso è inverso: è forse la perdita del merito che porta a riconoscere in ognuno di noi identità. Non abbiamo bisogno di un merito per consapevolmente accettare ciò che siamo, nulla dobbiamo costruire, nulla dobbiamo elevare. Merito...che brutto termine; che cosa merita l'uomo, qual è il premio per l'uomo, qual'è la giusta mercede per l'uomo? È vero, i messaggi parlano alla mente ma non per forza il parlare alimenta; a volte scardina, a volte provoca, a volte costringe e non sarà mai in un percorso tortuoso che allontana ma costringe alla resa, al cedere, al riconoscersi incapace, strumento abile ma a volte impotente, a volte si avvita su sé stessa, cerca il bandolo là dove bandolo non esiste. Ma io ho bisogno di parlare alla vostra mente perché è portare con me la vostra attenzione che mi permette ciò. Riconoscere delle verità, riconoscere gradini assodati, non per forza devia l'uomo dal suo essere, dal suo vivere ma lo costringe all'angolo, offre possibilità di verifica. Ogni uomo, ogni essere, ha in sé misura precisa. L'essere illuminato, l'anima antica, ha come unica differenza da tutti gli altri l'avvenuta capacità di riconoscenza, d'identità ma in ogni uomo, ripeto, esiste quel tesoro, quel filo prezioso. Colui che intravede verità nell'altro è abbagliato, colui che ossequia qualità, potenza nell'altro, è abbagliato. Colui che cerca in sé ha intuito. L'acqua che scorre è energia fluente, l'acqua che scorre è ricchezza che si manifesta, l'acqua che scorre è divenire manifesto, ma l'uomo che pensa, che crede, che s'illude di poter trattenere per sé l'acqua che scorre cadrà in disgrazia. Non puoi trattenere per te ciò che non può essere trattenuto, devi semplicemente lasciarlo fluire affinché tutti quanti possa toccare. Colui che cerca di fermare, contenere, trattenere l'acqua che scorre, impazzirà credendo di essere l'uomo più grande che vi è in terra. L'acqua che scorre è il simbolo, l'acqua che scorre è misura effimera che tocca, l'acqua che scorre è ciò che mai potrai possedere.....ma l'acqua che scorre è in te, è la parte più grande di te e senza volerlo sei in essa contenuto. L'acqua che scorre monda e rinfresca......l'acqua che scorre.................................................................