venerdi sera gruppo di ricerca medianica e spiritismo

Quelli che sono morti non se ne sono mai andati sono nell’ombra che si rischiara e nell’ombra che si ispessisce I morti non sono sotto la terra sono nell’albero che stormisce, sono nel bosco che geme, sono nella dimora, sono nella folla Ascolta più spesso la voce del fuoco, odi la voce dell’acqua ascolta nel vento del cespuglio i singhiozzi è il soffio degli antenati I morti non sono sotto la terra, sono nel seno della donna. sono nel bimbo che vagisce sono nel fuoco che si spegne

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07 gennaio 2013

quattrogennaio 2013

Non credo che Cristo possa essere per voi l'uomo nuovo. Sicuramente lo è stato; è stato in grado di scardinare, è stato in grado di demolire, fare tabula rasa per poter iniziare un discorso che lui ha testimoniato attraverso la sua vita. Ma era la sua vita. Già molte volte vi dissi, anche se non riferendomi alla figura del Cristo, che fare propria l'esperienza di un altro – anche se questa vita, quest'esperienza è conclamata come vita realizzata, vita veramente vissuta e compiuta – sia un errore. Io credo che l'individuo debba porre davanti a sé innanzitutto la propria vita; è impensabile porre all'inizio di tutto quanto la visione. La visione non è altro che la somma di quella che è la vita, l'esperienza vissuta e i desideri che l'hanno indirizzata, chè l'hanno spinta e trascinata. Solamente al termine della costruzione del bagaglio individuale si può cogliere quella che è la visione, la verità chè, ripeto, ha da essere costruita ponendo come strumento principe, unico, indispensabile, il vivere. Giungere alla percezione della visione, della verità riconosciuta, pone in atto la testimonianza supportata da una fede costruita dall'esperienza, dalla soddisfazione di desideri che ritengo importanti, fondamentali. L'uomo nuovo è colui in grado di cogliere consapevolezza dal proprio vivere e attraverso questa consapevolezza riconoscere la sua integrità nelle tre componenti e, padrone di questo suo essere integro, testimoniare attraverso il proprio agire, attraverso il contatto con gli altri, il donarsi agli altri, la sperimentazione dell'amore, fine unico...ultimo. Ma allontaniamoci da tutto ciò. Era mia intenzione questa sera tornare a parlare della creazione. Io, già tante volte vi dissi, faccio parte di quella struttura che garantisce la solidità di questa struttura. Io ancora testimone e custode di quella dimensione. Vi dissi che il creato – sia l'uomo che tutto ciò che attorno a lui si trova – ha diritto di libero arbitrio, ha la libertà. Cosa vuol dire tutto ciò? Vuol dire che l'ingerenza, il contatto con l'Essere Unico, non è vincolante; non è l'Essere Unico che guida il cammino dell'uomo così come non è l'Essere Unico che condiziona e modifica ciò che è la Natura. La dimensione del creato è legata alla morte, la morte quale strumento per il rinnovo della vita, colpo di volano. Anche la Natura risponde a questo requisito: attraverso la distruzione porta alla rigenerazione. Solamente questo movimento le consente di essere stabile; pertanto la Natura può essere cattiva, è indispensabile che lo sia... ripeto, attraverso la distruzione si rigenera la vita, così com'è ance per l'uomo: se non ci fosse la morte non creeremmo quello spazio vuoto di cui già vi ho parlato. Ma è mia intenzione, questa sera, porre accanto sulla non-presenza dell'Essere Unico. Il contatto, il punto di incontro, la soglia, avviene nella dimensione spirituale, in quella componente facente parte dell'uomo ma anche di tutto quanto il Creato, attraverso energie sottili che legano, intessono quella struttura. Torniamo all'uomo, torniamo a voi e torniamo a me; il punto di contatto è ciò che noi facciamo qui, durante i nostri incontri, ma mai la mia presenza avrà azione su ciò che deve essere il vostro vivere. Io cerco di coagulare quella che abbiamo chiamato intuizione, e non è altro che l'espressione della vostra dimensione spirituale. L'Essere Unico, l'Energia che tutto quanto intesse, il Movimento Originale, attraverso me dialoga con la vostra dimensione spirituale. La presenza, l'ingerenza di quello che è l'Essere Unico è solamente su questo livello, non può essere su livelli diversi; non cercate di vedere o sentire la presenza di ciò che è l'Essere Unico in tutto ciò che non è spirituale: sarebbe un grave errore, sarebbe una violazione della garanzia di libertà che è il libero arbitrio. Questa garanzia è indispensabile, questa garanzia è il sigillo della libertà dell'uomo e della Creazione. Se così non fosse, quale possibilità avrebbe l'uomo di essere simile, testimone di ciò che è l'Essere Unico? Lo scandire del tempo, dello spazio, passa attraverso il cielo della morte e della rinascita. Tutto ciò che ci appare oscuro, chiuso, costretto, tutto ciò che riguarda la morte ha una spiegazione facile, comprensibile perfino dalla mente dell'uomo, percepibile attraverso la misura fatta su quella che è la Creazione, la Natura... tutto ciò che è attorno a voi, percepibile attraverso i sensi o attraverso gli strumenti sempre più precisi e approfonditi. In tutto ciò non vi è la presenza dell'Essere Unico, non vi è la presenza volente, agente. Vorrei che questo fosse un punto fermo, acquisito, vorrei che foste consci della garanzia della libertà data all'uomo, al Creato. Traccia del Divino, traccia dell'Essere Unico, della Corrente Originale, in ognuno di voi si trova... così come si trova in me. È componente precisa, indispensabile, se mancasse essa null'altro potrebbe essere... ma questa componente è irrorata dall'Essere Unico e manifestata attraverso l'intuizione. Come già vi dissi venerdì scorso, l'intuizione è lo squarcio, l'intuizione è il non conosciuto, l'intuizione è la presa di misura di ciò che è la vostra dimensione spirituale... latente, perchè se così non fosse non ci sarebbe quella libertà, strumento indispensabile, principe, per l'affermazione della visione. Testimoniare è visione, testimoniare è verità, è possibile anche all'uomo, all'essere incarnato e tanto più la testimonianza diviene precisa, conosciuta, consapevole e tanto più grande diviene la possibilità del superamento cosciente dell'individualità. La morte è la porta, la morte fisica è la rinascita... ma la morte fisica, se non preparata, se non consapevole, se non testimoniata, non porterà al superamento di condizione, non preluderà al ritorno. Torno all'inizio: ogni uomo avrà la propria visione e questa visione sarà causata dal vivere. La vita è il grande strumento. L'esperienza attraverso l'uso di questo strumento porterà all'intuizione della visione, alla consapevolezza di poter vedere, leggere ciò che non è scritto. Alla luce di tutto ciò, può l'Essere Unico volere il male? Già, la definizione degli Angeli Caduti... appartengono alla frantumazione dell'Essere Unico, anche se in veste diversa da quella che voi siete. Anch'io sono già frantumazione dell'Essere Unico e la misura è la mia volontà di incarnazione; qualcosa è già avvenuto, libero arbitrio è già stato promesso e garantito. Ciò che a voi appare come male, ciò che a voi appare dolore, appartiene alla frantumazione, di conseguenza al Creato, a ciò che l'uomo e a ciò che è la Natura che lo circonda. Il limite posto all'uomo, il limite fisico del suo corpo e della degenerazione di esso, è specchio a quella che è la Natura e al bisogno di rigenerazione che la fisicità comporta. La Creazione è in divenire, l'Essere Unico è immutabile. La qualità della Testimonianza di ciò che è stato il Cristo è quella di porre le due condizioni in un unico individuo, in un unico corpo; la presenza di Dio Padre, dell'Essere Unico, in un uomo... in un uomo con i limiti e le costrizione dell'uomo ma con le potenzialità di un Dio. Il pensare che il figlio di una visione che puniva la presenza del Dio, capo degli eserciti, figlio di tale visione............................................................................................................................................. ed è per ciò che possiamo chiamarlo uomo nuovo................................................................................ ma anche lui disperato e solo di fronte a quel muro solido che era la morte e ad ogni uomo spetterà questa condizione, il buio e la disperazione, che non sono altro che l'abbandono di quella visione intravista per la quale una vita intera ha dovuto essere vissuta. Il buio attraverso il quale scoprire sensi nuovi, appartenenze inconsapevoli, leggerezze aliene.......... ma basta ora...........................................................................................................................................